"Senti ciò che penso in questo momento.

Penso agli alcioni, piccoli uccelli che nidificano sulla spiaggia del mare. Essi costruiscono il nido di una forma rotonda e sì ben compresso che l'acqua del mare non può penetrarvi. Al di sopra di esso vi è un'apertura donde possono ricevere l'aria. Qui essi collocano i loro figliolini, affinché il mare sorprendendoli, essi possano nuotare con sicurezza e galleggiare sulle onde senza riempirsi né sommergersi e l'aria che si respira da quella apertura serva da contrappeso e da bilancia, tanto che quei piccoli gomitoli mai si rovesciano. 

Figlia mia, tu già avrai compreso dove voglio andare a parare. Desidero che i nostri cuori siano di tal fatta ben compressi, ben chiusi da ogni lato, affinché se le agitazioni e le tempeste del mondo li sorprendono, essi non ne siano penetrati e non vi sia altra apertura che dalla parte del cielo per respirare e aspirare al nostro Dio.

 E codesto nido per chi sarebbe stato fatto, mia diletta figliola se non per i pulcini di colui che l'ha fatto per l'amore di Dio, per le affezioni divine e celesti? Gli alcioni costruiscono i loro nidi in quel modo ma i loro figliolini sono ancora troppo teneri per sopportare le scosse delle onde. Però Dio ne ha cura e compassione e impedisce al mare di sommergerli. La suprema bontà di Dio metterà al sicuro il nido dei nostri cuori per il suo santo amore contro gli assalti del mondo e ci preserverà dall'esser sommersi.

Quanto mi piacciono quegli uccelli che sono circondati dall'acqua e non vivono che d'aria; che si nascondono nel mare e non vedono che il cielo; essi nuotano come pesci e cantano come uccelli. E ciò che più mi piace è che l'ancora, per rinforzarli contro le onde, è gettata sopra, e non di sotto."

Da una lettera di Padre Pio ad Erminia Gargani