Il miracolo della Madonna dell'Oliva avviene il 2 luglio del 1399 nei pressi di Assisi: i Bianchi percorrono gran parte d'Europa e in particolare l'Italia, diretti verso Roma. La Madonna vestita di bianco appare ad un ragazzo che si trova con il padre in un uliveto. Le ragioni di questo miracolo sono spiegate da Arnaldo Fortini nel suo importante articolo del 1956: «Anche in Assisi i cittadini ritornarono ai loro odi, alle loro vendette. Ricominciarono le uccisioni. Il malcostume imperversò più forte. La peste dilagò con maggiore furore, con il sopraggiungere della estate. Fu a questo punto che avvenne il miracolo della Madonna dell'Oliva». (A. FORTINI, La Madonna dell'0liva, in «Atti Accademia Properziana del Subasio», serie V, n.3, Venezia 1956) Mentre il padre taglia la siepe, al figlio appare la Madonna vestita di bianco che lo chiama e gli ordina di portare un messaggio nella città:
L'affresco della Madonna dell'Oliva di Leonessa presenta il miracolo in un insieme narrativo completo in cui risalta la città di Assisi, in una delle più antiche immagini di valore storico e documentario eccezionale.
E' interessante osservare la
rappresentazione speculare della chiesa di Santa Chiara, che ha l'ingresso
principale proprio sul lato opposto; la prospettiva scelta dal pittore,
che ha dipinto Assisi proprio dal luogo dell'apparizione, determina questo
effetto.
Questa frase principale del messaggio invita a riprendere le processioni penitenziali per altri sei giorni. Il pittore di Leonessa ci sorprende per un ulteriore dettaglio: con uno stampo ha disegnato dei cerchi bianchi sul vestito della Madonna, che rappresentano le ostie menzionate nella strofa 25:
In più, la Madonna indossa la stola bianca, decorata con piccole croci rosse, che si incrocia sul petto, come fa il sacerdote che officia le funzioni sacre; così il messaggio della Madonna riceve l'accento di una funzione sacrale. L'integrazione della frase più importante
della lauda nell'affresco di Leonessa fa pensare ad un «fumetto»
tardo-medievale, in cui immagine e testo costituiscono un unicum
che aiuta l'identificazione del miracolo, il ricordo e l'invito permanente
alla penitenza. Non si hanno documenti che parlino della costituzione di
una confraternita dei Bianchi a Leonessa, però è noto che la confraternita
di San Matteo, fondata nel 1363 con la sua prima sede nella chiesa di San
Matteo a Leonessa, si trasferisce presto nella chiesa di San Francesco,
forse a seguito degli eventi del 1399 e cambia il nome, per venerare la
croce portata in processione dai Bianchi, simbolo della passione di
Cristo. L'esistenza della Madonna dell'Oliva nella chiesa inferiore a Leonessa conferma non solo il passaggio dei Bianchi, ma anche la particolare devozione verso la Madonna apparsa ad Assisi. Fonte: www.sabina.it |