Notizie storiche L’apparizione di Maria SS. dell'Alno avvenne in un anno di tante calamità e di tante fosche previsioni per il futuro ad un contadino di Canzano, Floro di Giovanni. Era il 18 maggio 1480, allorché, mentre arava il proprio campo, poco sotto il castello del paese a sud-ovest, verso le ore 18, corrispondente a mezzogiorno, secondo l'orario del tempo, vide ad un tratto i buoi, che tiravano l'aratro, arrestarsi improvvisamente e restare immobili, sebbene i suoi incitamenti. Anzi, poco dopo i due animali si posero in ginocchio. Floro si meravigliò dell'avvenimento, che gli sembrò non naturale, e drizzandosi dalla curva piegatura dell'aratro, osservò sopra un albero di pioppo bianco, che volgarmente si dice Alno o Alano, una maestosa Signora al cui cospetto anch'egli si prostrò. La Signora gli disse:
Il buon Floro, sull'istante ubbidì e, lasciato i buoi, corse subito a Canzano a raccontare la visione, ma lungi dall'essere creduto, anche dal Consiglio dei Reggenti dell'Università che era riunito, fu deriso e beffato, per cui, mesto se ne tornò al lavoro. Il giorno seguente, alla medesima ora, mentre arava lo stesso terreno, comparve a Floro per la seconda volta la Vergine, vestita di bianco e posata sul suolo. Immantinente prostratosi, seguito dai buoi, con rispetto e dolore, Le riferì il rifiuto dei Canzanesi. La Vergine non fece alcun commento e disparve. Il 20 maggio, quando alla stessa ora la Vergine gli apparve per la terza volta, come nei giorni precedenti, gli comandò di rientrare in Canzano e ripetere a tutti la Sua volontà. Se i cittadini non avessero ancora creduto all'apparizione della Vergine, avrebbe dovuto chiedere alla famiglia Falamesca de Montibus di montare il cavallo indomito, che essa possedeva ed era il terrore di tutti, perché avrebbe indicato il sito e le dimensioni della chiesa da Lei voluta. Florio, lieto ritornò in paese, raccontò la visione e l'ordine ricevuto dalla celeste Signora e si dichiarò pronto a verificarlo nel modo indicatogli. Non fu ancora creduto, ma alla proposta di montare il suddetto cavallo indomito, accettarono con beffe e burla, sicuri della fine miserevole dell'imprudente Floro. Il signor Falamesca de Montibus condiscese con pena all'esperimento, cui Floro si accingeva, né lasciò di protestare che non avrebbe risposto del pericolo. Temevano i numerosi astanti che all'entrar Floro nella stalla, il cavallo, così feroce, volto gli si sarebbe con morsi e calci: ma quale non fu la loro meraviglia allorché lo videro affatto mansueto lasciarsi menar fuori e, senza muoversi, accogliere sul dorso il rustico cavaliere? Abbandonato al proprio istinto esso lo trasportò nel Piano del castellano. Ivi giunto il cavallo, senza freno e senza guida, girò tre volte intorno ad uno spazio, ed infine si inginocchiò e curvò la testa fino a terra. La folla che lo aveva seguito in silenzio, proruppe in grida di gioia e decise di costruirvi la Chiesa secondo quanto aveva designato il cavallo con i suoi tre giri. Il Miracolo del 1614: una luce illuminò tutta la Chiesa Nel giugno del 1614 Maria SS. operò in
quel sito prediletto altri miracoli di cui riportiamo quello forse più
eclatante:
La primitiva chiesa, in stile gotico,
negli anni seguenti fu ampliata più volte fino ad assumere la forma
attuale in stile barocco. Decorazioni, stucchi, affreschi e i quadri si
riferiscono al fatti relativi alle tre apparizioni della Madonna. La torre
campanaria è del 1800. Nel sito della prima apparizione fu eretta una
piccola chiesa detta del Perdono, con alcuni affreschi logori dal tempo e
visibili in parte sul muro su cui poggia l'Altare. Altri due piccoli
oratori si eressero sui luoghi delle due apparizioni, riprodotte su due
pitture in tela. Maria SS. dell'Alno lungo i secoli operò numerosi miracoli e innumerevoli grazie al suoi devoti.
Fonte: http://santuariceam.it/ con aggiunta di altre fonti - http://www.paesiteramani.it/Paesi/MadonnaDellAlno.htm |