Le lezioni di Kanungu di Wolfang Schonecke (Sommario) Nuova fossa comune scoperta a Rugazi (Uganda) il 27 marzo, dopo che nell’ambito del Movimento per la Restaurazione dei Dieci Comandamenti, si è consumata a Kanungu (17 marzo), la morte collettiva di centinaia di persone arse in un capannone. Un valido commento di P. Schonecke dei P.B. su di un evento ritenuto, in prima battuta, un suicidio di massa. Le immagini dei cadaveri bruciati in una
piccola chiesa nella regione occidentale dell’Uganda hanno fatto il giro
del mondo. Né Africani né cattolici Negli ultimi anni ci sono stati almeno
otto casi noti di suicidio compiuto da membri di sette religiose. Solo uno
di essi è avvenuto in Africa, uno nella pacifica Svizzera, uno in
Giappone, gli altri, i più, negli Stati Uniti. Un solo caso coinvolgeva
dei cattolici, molti avevano origine dalle frange di gruppi
fondamentalisti, almeno uno era ispirato da teorie pseudoscientifiche
raccolte da internet. Sette religiose sono spuntate in tutti i continenti
sia negli ambienti laici che religiosi. In cerca di certezza Per trovare un principio di risposta
dobbiamo guardare non alla religione ma agli sconvolgimenti di massa di
carattere sociale, culturale e religioso che noi stiamo attraversando. I
tradizionali modi di vivere stanno scomparendo sotto l’assalto della
cultura dei mezzi di comunicazione globale; matrimonio e famiglia sono
sostituiti dall’idea, diffusa dai romanzetti televisivi a puntate, che la
vita è un continuo susseguirsi di innamoramenti e delusioni; la
combinazione della massiccia corruzione e delle politiche del Fondo
Monetario Internazionale ha spinto molta gente ai margini della
sopravvivenza; l’Aids ha cambiato l’atto più intimo del rapporto umano in
una minaccia. Miscela esplosiva Il dilagante senso di incapacità che favorisce gli estremismi di ogni sorta entra in composizione con parecchi altri fattori nel contesto africano: * Follia del millennio: l’idea che il mondo debba finire alla fine di un millennio è una febbre ricorrente. Se si aggiunge il fatto che il degrado ecologico aumenta realmente la gravità e la frequenza dei disastri naturali, non è difficile per i predicatori provare, Bibbia alla mano, che l’apocalisse è cominciata. La società secolare ha prodotto le sue forme di pazzia del millennio, con il baco del duemila e i suoi scenari apocalittici. * Povertà estrema: I disastrosi programmi di aggiustamento strutturale del Fondo Monetario Internazionale degli ultimi tempi hanno arricchito soltanto una minima e totalmente corrotta élite, ha impoverito la classe media e ha cambiato la povertà in miseria. Il degrado ecologico, il rapido aumento della popolazione e la scarsità di terre ha aggravato la condizione dei poveri delle città e delle campagne. Non c’è da meravigliarsi se essi si attaccano a chiunque promette un’alternativa. Quan tunque l’Uganda sia lodata per le sue statistiche di sviluppo economico, esso va a profitto solo di relativamente poca gente. * Una religione commercializzata: Il capitalismo ha prodotto la sua "marca" di cristianesimo: il vangelo della prosperità. Esso giustifica come benedizione divina la ricchezza male ottenuta, e promette le benedizioni finali ai poveri solo se mettono il loro ultimo centesimo nella cassetta delle offerte. La religione è diventata un’industria di sviluppo e la setta di Kanungu era una delle tante chiese dove i fedeli creduloni sono derubati del poco che hanno. E’ interessante notare che le regioni dell’Uganda che hanno prodotto movimenti religiosi estremisti come il "Reintegrazione dei Dieci Coman damenti" e "L’esercito di salvezza del Signore" hanno subito gravi disordini ad opera dei movimenti di guerriglia. La Chiesa ha ragione? Quantunque la Chiesa cattolica sia stata
attaccata selvaggiamente l’indomani della tragedia di Kanungu, gli
avvenimenti sembrano invece confermare la sua tradizione secolare. * La Chiesa ha sempre insegnato che le rivelazioni ed ispirazioni personali devono essere verificate alla luce della tradizione della Chiesa. Essa è sempre stata sospettosa nei confronti di coloro che asseriscono di avere una linea diretta col cielo e ha sempre chiesto, con S. Giovanni di, "verificare gli spiriti per vedere se appartengono a Dio"(1 Gv 4,1). Un magistero, un procedimento di discernimento è necessario per mantenere la via della sanità mentale e della santità. * Gli eventi hanno anche gettato il ridicolo su tutti gli induriti liberali che insegnano che le credenze religiose sono strettamente materia di opinione privata. L’anno scorso quando l’arcivescovo Kirima, nel rapporto sul "Culto diabolico" commissionato dal governo keniano, avanzò il parere che il governo stesso doveva intervenire là dove era in gioco il bene comune, fu deriso dai mezzi di comunicazione. Ora, dopo che un migliaio di vittime sono state riesumate dalle fosse comuni, è chiaro che ci sono dei limiti alla libertà religiosa così come ad ogni libertà personale. La dottrina sociale della Chiesa in questo come in tanti altri punti, mantiene un sano equilibrio fra i diritti umani e il bene comune. Una Chiesa senza spiritualità? Tuttavia, gli avvenimenti di Kanungu
pongono serie domande anche alla Chiesa. Perché un così gran numero di
cattolici, anche istruiti, abbandona la Chiesa per entrare in questa setta
o in una delle tante chiese? Cosa cercano? Forse essi cercano un’autentica
spiritualità che non trovano più nella Chiesa. Fonte: rivista "Africa", bimestrale dei Padri Bianchi - Missionari d'Africa (numero 4 / luglio - agosto 2000 / anno 78) |