"Andiamo a vedere il Santo che dorme" Il 20 febbraio del 1927, un Padre Annibale in grave stato fisico celebra la sua ultima messa. Intorno a lui, un via vai di figli e figlie, l'Arcivescovo, le autorità. Pregano per lui, e lui riesce a sorridere ancora. Dice che intende stornare sui morenti più dimenticati le implorazioni che si fanno per lui. Nel mese di maggio è trasportato sulla collina della Guardia, stupenda balconata sullo Stretto, dimora a lui cara dalla gioventù per il silenzio dei boschi che gli conciliavano pensieri più alti. Lì, in un'ora di dolcissimi presagi, ebbe la visione della Vergine Maria nelle fattezze di Bambina. L'indomani, all'alba del 1° giugno, lasciava questa terra. Quando frugarono nelle sue cose, trovarono biglietti con tanti nomi: monasteri da soccorrere, poveri e povere famiglie, nobili decaduti, disoccupati, la stupefacente geografia del suo cuore in fiamme. La notizia destò fremiti in città, nella diocesi, nell'intera Sicilia e molto più in là. Dicevano: "Andiamo a vedere il Santo che dorme...". I funerali furono un trionfo. E rimbalza fino a noi, tra le molte, la voce dell'arcivescovo Angelo paino: " O poveri di Messina, voi che da lui aveste un pezzo di pane, voi che da lui aveste asciugate le lacrime, potete non piangere? Tutta Messina si sente orfana in questo momento... O santo, noi che di te non sappiamo privarci, a te raccomandiamo noi e la nostra città... Tu di là prega, noi di qui grideremo forte: Gloria, gloria, gloria gloria... Tu risponderai: Carità, carità, carità". La fama di santità di Padre Annibale indusse ad aprire il processo di canonizzazione, il 7 ottobre 1990 Giovanni Paolo II lo proclama Beato e il 16 maggio 2004 lo ascriveva nell'albo dei santi. Due miracoli hanno accompagnato questi eventi. Per la beatificazione, la guarigione della piccola brasiliana Gleida Danese; per la canonizzazione, ancora una bambina, la filippina Charisse Nicole Diaz. Tratto dall'opuscolo edito dai Rogazionisti e dalle Figlie del Divino Zelo in occasione del primo anniversario della santificazione di Padre Annibale Maria di Francia. Testo di Luigi di Carluccio. Curiosità: Negli anni 1896/1897 Padre Annibale ebbe da affrontare diversi problemi interni alla Comunità delle Figlie del Divino Zelo, a causa di discordie. Nell'inverno del 1897 alcune suore evasero di notte dall'Istituto e se ne andarono in un paese vicino con l'intento di riformare la Comunità. Ma la maggior parte decise di rimanere con la Superiora, suor Nazarena Majone (nel 2003 la Chiesa l'ha dichiarata Venerabile). Altri problemi Padre Annibale li ebbe con le autorità ecclesiastiche a causa della fuga di un'orfanella... rischiando che la Chiesa gli facesse chiudere l'Istituto. Così decise di prendere il treno... e di andare fino a Galatina (Le), dove viveva Melania Calvat... la veggente che nel 1846 vide la Madonna a La Salette. La convinse a scendere a Messina. Per un anno Melania dirigerà l'Opera femminile e, quando andrà via, nell'ottobre del 1898, consegnerà al Fondatore e alla nuova superiora, Madre Nazarena, una Comunità di religiose docili a Dio e confermate nella vocazione.
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