Introduzione Sul monte detto della Selva, fra San Vigilio, Gussago e Cellatica, nel 1536 la Vergine col Bambino apparve al pastore sordomuto di Gardone Antonio de’ Antoni. Narra la tradizione che la commissione incaricata di amministrare le offerte elargite dai devoti, giunta sul luogo dell’apparizione trovò, tracciata sul terreno, la pianta del futuro tempio “nel cui mezzo elevavasi un giglio … su cui spargeva i suoi raggi una stella ”. L’imponente edificio rinascimentale a pianta centrale, dalla massiccia torre campanaria che lo rende simile ad una fortezza, viene attribuito all’architetto bresciano Agostino da Castello. I volumi della maestosa chiesa acquistano particolare evidenza grazie alla geometrica essenzialità delle facciate, dove risaltano con forza i preziosi portali e i rosoni in pietra bianca di Botticino. All’interno cinque altari barocchi con ricchi marmi policromi racchiudono preziose icone lignee e tele dei secoli XVI e XVII, fra le quali la celebre Madonna col Bambino (col manto serico illuminato da una stella, come dai racconti dell’apparizione), opera di Gerolamo Romani detto Romanino, commissionata nel 1536. Il santuario della Madonna della Stella, nel quale fino a pochi anni fa il noto parroco Faustino Negrini praticava esorcismi, è ancora luogo di vivissima devozione. La devozione alla Madonna della Stella Sorto come tanti nella prima metà del
'500, quasi fortezza per arginare le eresie che scendevano dai nord,
disseminate dal protestantesimo. Gli errori che riguardavano la Madonna, e
specialmente la sua verginità, ferirono profondamente l'amore filiale
delle buone popolazioni di allora, e possiamo affermare che, soprattutto
per reazione a questi errori, le popolazioni di Gussago, Cellatica e
S.Vigilio, unite dalla stessa comune fede ed amore alla Vergine,
stabilirono di erigere questo Santuario nel posto che segna i confini dei
tre paesi. Al pastore, che recitava il Santo Rosario colla corona in mano, sbigottito e tremante per l'apparizione, la Vergine ingiunse di annunciare alle comunità di Cellatica, Gussago e S.Vigilio essere volontà della Madonna che si erigesse in quel luogo un tempio in suo onore. Solo 24 giorni dopo, ossia il 24 giugno 1536, le tre comunità di Cellatica, Gussago e S.Vigilio si riunirono per concordare quanto conveniva fare e redissero un verbale in cui si afferma: "Essendochè nell'anno presente e soprattutto per divina misericordia apparve, come affermasi, la Signora Regina del cielo Maria Vergine, avvocata dei peccatori, nelle pertinenze di questi tre comuni, cioè S.Vigilio, Cellatica e Gussago sopra certo monte dove vien detto alla selva, ecc..:". In quella seduta furono elette persone delle tre comunità per amministrare le generose offerte lasciate nel luogo delle apparizioni dai fedeli che accorrevano numerosi. In data 23 giugno 1536, il Vicario Generale di Brescia autorizzava le popolazioni di Cellatica e di S.Vigilio ad erigere il Santuario. Non crediamo che l'assenza di Gussago nel decreto Vicariale debba ascriversi alle mene campanilistiche o zelo intempestivo di Parroci intriganti, ma solo al fatto che stando alle notizie di Mons. Fè, il Prevosto di allora, Paterio da Bornato, risiedeva non già a Gussago ma a Roma, come ufficiale della Curia papale. Invece il Prevosto suddetto poté farsi sentire di persona a Roma, ove il Sommo Pontefice Paolo III, con sua bolla del 10 ottobre 1536 (stesso anno), autorizzava l'erezione del Santuario, istituendo l'Jus patronato nei tre comuni, sollecitando la costruzione e l'appannaggio per un sacerdote che doveva tenerne la custodia. Il 25 marzo 1537, quattro rappresentanti dei tre comuni si adunarono nel municipio di Gussago vicino alla piazza di S.Lorenzo, e deliberarono quanto concerneva l'erezione del Santuario. Acquistarono innanzitutto il fondo da un certo Bonomo Bonomi "quondam Gasparino". Comprarono pure la sorgente "Fontanelle" sotto Camaldoli e, mediante conduttura in cotto, ne portarono l'acqua fin alla "Stella" per la costruzione del tempio. Il 2 giugno dello stesso anno 1537 si pose la prima pietra, e in due anni di lavori il Santuario era già funzionante, così come è oggi, senza più arrivare alla completa finitura esterna. Non si hanno notizie documentarie dell'architetto della fabbrica. L'interno a tre navate, con i volti a botte, è quanto mai singolare per proporzione e unità nella pur severa disposizione di croce greca. All'interno è conservata la famosa tela del Romanino che raffigura la Madonna della Stella oltre ad altre opere cinquecentesche (la Natività di Maria e l'Apparizione al Sordomuto) e dipinti di Pietro Marone (la Porziuncola e San Francesco) e di Antonio Gandino (la lunetta dell'Assunta, le tele della Madonna con Bambino di San Giovanni e dei Patroni dei tre comuni). Molto preziosa la cappella di San Carlo Borromeo contenente i dipinti di Grazio Cossali. Esternamente è stata collocata una statua di Papa Paolo VI in quanto particolarmente devoto della Madonna della Stella. L'apparizione della Madonna della Stella Il 31 maggio 1536 la Santa Vergine apparve ad Antonio de' Antoni, un povero pastore sordomuto di Gardone Val Trompia. L'uomo, mentre stava pascolando il gregge di un possidente di San Vigilio, recitava piamente il Santo Rosario; d'improvviso, rifulse davanti ai suoi occhi una luce più intensa dei raggi del sole, nel bel mezzo della quale gli apparve Maria con Gesù Bambino in braccio. Aveva semplici vesti, quasi da popolana, e disse con dolcezza al pastore di invitare gli abitanti dei paesi circostanti a dedicarle in quel luogo un tempio. Davanti alla titubanza dell'uomo, la Madonna lo incoraggiò, assicurandolo che ella stessa avrebbe confermato la Sua richiesta con prodigi e grazie. E il primo di questi prodigi fu il riacquisto della parola del povero Antonio. Il popolo accorse numeroso sul luogo dell'apparizione e, con sorpresa, trovò sullo spiazzo del colle un bel disegno delle fondamenta di una chiesa. Nel mezzo del disegno era fiorito un giglio di rara bellezza, illuminato dai raggi perpendicolari di una stella ad esso sovrastante. Papa Paolo III concesse l'edificazione del santuario, i cui lavori ebbero inizio nel 1537 e terminarono nel 1539. Fonti utilizzate: www.valletrompia.it ; www.prolocogussago.it ; integrate con informazioni ricavate dai testi. |