PROCESSO CANONICO
DEPOSIZIONE DEL VEGGENTE
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Vocatus Nathalinus Scarpa filius Joannis aetatis suae annorum tresdecim et
septem mensium circiter faciei pallidae seu olivastrae aspectus ad
malencoliana vergentis capillis ferme abbrasis monitus iuratus de
veritate dicenda, prout factis scripturis juravit.
Traduzione (Dopo essere stato chiamato, Natalino Scarpa figlio di Giovanni dell’età di tredici anni e sette mesi circa, di faccia pallida o piuttosto olivastra e di aspetto malinconico, con capelli dritti comunemente tagliati, ammonito e avendo giurato riguardo alla verità da dirsi, giurò secondo i fatti scritti di seguito. Int.
de importantia juramenti
Rt. So cosa xe zuramento
havendo inteso da V.S. e certo che sa da dir la verità, de quello, che s’hà
visto e se sa. Int. se sappia, ò
possa imaginarsi la causa, perché è stato chiamato dalla giustitia.
Rt. Penso che la
giustitia, m’habbia chiamà per dir la verità de quel che ho visto. Int. cosa egli habbia visto !
Rt. Marti mattina verso un hora de sole
andando mi alla Chiesa Parocchiale per andar à Messa, et per accompagnare
la Comunione a tre infermi sul cantone della Chiesiola di S.Vio donde ghe
xè un parè de grasiolle ho visto una Donna, che me fece di atto con la man
chiamandomi vien quà fio, e la me disse và dal Piovan
e dighe, ch’el faza ( Int. se quella Donna
dicesse, ò facesse altre dimostratione con esso testimonio.
Rt. Avanti che la me
parlesse con la sua man dreta la me toccò la mia man zanca tra il nodo
della man e del brazzo. Int. se Lui
rispondesse alcuna cosa à quella Donna.
Rt. Signor nò solamente
cò la testa ghe feci cenno de si, e poi partii. Int. se nel partirsi
restò là in quel sito dove si trovava, la detta Donna.
Rt. Ho seguita la
mia strada senza voltarmi da drio, e così no so, se la sia restà là. Int. se quella Donna
era Vecchia, ò Giovine, e che volto haveva.
Rt. L’era vecchia e per
quanto considero, l’era di quel età che xe la Madre del mio Spett.le
Mistro ma nò sò quanti anni questa possa havere, il suo volto era rosso
verso gl’occhi e il fronte mà le ganasce era bianche, che pareva, che
alquanto le ghe venisse zoso. Int. Chi potesse
quella Donna rassomigliare secondo la sua cognitione delle Donne del Lido
di Pellestrina
Rt. Rassomeggiava la
Madre del mio Spett.le Maestro così distinto i so occhi. Int. se veramente
fosse la Madre del Spett.le suo Maestro.
Rt.Sig. nò, perchè la
Madre del mio Maestro è di statura un pocco più bassa, e può no la va
vestia, come gera questa.
Int.
come quella Donna era vestita
Rt. Haveva quella Donna
in testa un facciollo bianco, come portano le Donne di Chiozza, il qual
facciollo o nincioletto, che così anche el se chiama lì calava zo sotto
li brazzi, e l’haveva una carpetta fatta à stelle. Int. se la detta carpetta era tutta
di stelle, ò pure le stelle erano asperse sù qualche drappo
Rt. Ghe giera delle
stelle rosse sul drappo Int.
Di che qualit,à e colore era quel
drappo
Rt. No ho osservà,
perché data un’occhià à quelle stelle, subito l’ho vardà in faccia. Int. se quella Donna
havesse orecchini, perle, manini, anelli, ò altri ornamenti d’oro ò
d’argento.
Rt. La gera schietta
senza nessuna delle cose che V.S. m’ha nominà. Int.
se quella Donna havesse scarpe, e
come erano fatte
Rt. No se ghe vedeva i
Piè, perché i gera coverti dalla carpetta. Int. se habbia lui
visto altri in compagnia di quella Donna; ò pure, se quella sia stata
vista dà altre persone.
Rt. Ella gera sola, ne
altri che mi l’ha vista. Int. se dal volto di
quella Donna, e dalle stelle della carpetta usciva alcun splendore.
Rt. Sig. no, bensì le
stelle erano rosse rosse. Int. se la chiesuola
di S.Vio era chiusa, ò aperta.
Rt. La Chiesiolla era
serada. Int. se partito di là
habbia esso testimonio, raccontato questo successo ad alcuno, avanti di
andar à raccontarlo al Spett.le Pievano.
Rt. Voleva contarlo al
Spett.le D. Anzolo Busetti Capellan nostro, che gera dodese, in quatordese
passi lontan da mi avanti de mi che accompagnà co un di Barbari l’handava
verso la Chiesa; ma quando sù stà visin à lui, e che voleva avrir la bocca
per dirghe sta cosa se vegnù un vento, che m’ha dà in la ganassa, e nò hò
podesto parlare e me s’ha serrà la bocca. Int. se quel vento
era caldo, ò freddo.
Rt. Non ho messo a mente;
ma me xe subito vegnù per la testa giusto come ponzotti. Int. se quel vento
era venuto come suole venir il borrin, il sirrocco, ò li altri venti.
Rt. Gera ventesello; mà
quello che m’ha pettà in la ganassa era tutto in tun grumo. Int.
Cosa facesse, quando arrivò alla
Chiesa
Rt. Prima sù andà in
Chiesa per la parte de Sagrestia; me su ingenocchià al Santissimo et ho
dito un Pater, et un Ave Maria, e può avendo visto il Campanero
ingenocchià anch’ello, che el diseva l’officio gho domandà dove gera il
Spett.le Pievano, e lu me disse, che l’era in casa; così su andà in casa,
e gho contà ad esso Spett.le Pievano quello, che m’ha ditto quella Donna. Int. come dicesse al
spett.le Pievano quello aveva inteso dà quella Donna.
Rt. Spett.le Piovano à S.Vio ho visto
una Donna, e l’ha ma ditto così;
che vegna dal
Piovan che ghe diga, chel faccia celebrar delle messe per le Anime del
Purgatorio, se volemo haver vittoria e portime la risposta; e tel digo à
ti perché ti xe degno. Int.
che cosa rispondesse il Spett.le
Pievano
Rt. El m’ha ditto, che
vaga, e se la catto, che ghe diga, che ghe l’hò ditto.
Int. se ritornasse à dar la risposta à
quella Donna.
Rt. Sig.Bara Nadalin
Degan del Lido me diede el campanello dà sonare avanti la Comunion, che
gera parecchià d’andar fuora, e così accompagnai il Santissimo Sacramento,
semo passai dretto la Chiesiola di S.Vio, e quando semo stai là dretto me
xe vegnuo in quella istessa maniera de prima un altro grumo de vento, che
me dè in la ganassa mà sensa li punzotti de prima, e me su accorto che
quella Donna aspetteva la risposta. Int. se là vedesse de
fatto quella Donna che dice aspettasse la risposta.
Rt. Mi nò l’ho più vista,
e hò seguità la Processione; è vero che sono tornato al solito come hò per
uso, quando passo per quella Chiesiola di dir un Pater, e un Ave Maria; ma
non l’ho più vista; mà vi sono adesso sempre persone attorno la detta
Chiesa. Int. se esso Nadalin
habbia significato ad altre persone il successo, e cosa ne sia seguito.
Rt. In casa l’hò detto à
mia Donna Mare, questa l’hà ditto à delle altre donne, le quali le hà
voludo che mi ghe conta il fatto, e può mò stuffà e sù andà à scuola.
Donna Marietta Furlana per aver sentio stò caso l’andeva à cercando per
far dir una Messa alle Anime del Purgatorio, un Putto di scuola me disse
andemo à cercando anca nù; mi ghe dissi, che ghe domandemo alla Spett.le
Maestra la quale ne concesse d’andar, e così cercassimo e tutti li soldi,
che havemo cattà, li portassimo al Spett.le Piovan. Int.
quanti soldi erano quelli
Rt. Signor mi nò sò, che
nò i hò contai Int. se sappia, che
in quella Chiesiola di S.Vio sia stata veduta un Imagine della B.Vergine
ad aprire gl’occhi, e serrarli.
Rt. Havendomi ricercato
il Spett.le don Nipote del Spett.le Piovan, che li mostrassi dove hò
veduta quella Donna, gl’insegnai il luogo, e all’hora molte donne s’ingenocchiorno,
e frà queste due donne, che nò sò cosa le habbi nome; mà sono Donne delli
Zenari si approssimarno alla porta della Chiesiola, et osservando per il
Buso della serratura, dove si mette la Chiave, dissero, che vedevano la
Madonna ad averzer li occhi e a far miracoli. Mi però non hò visto tal
cosa, e al’hora si fece un gran concorso de zente. Int.
se sappia altro sopra questo
particolare
Rt. Signor seguitai à
cercare per le Anime e in contrai in un huomo mio Santolo, che se dise
Bara Fisolo, il quale diseva alle donne che queste no ghe xè cose da
credere. Lui però andò alla Chiesa à vedere se la Madonna avriva li occhi,
e mia Cugnata la quale si chiama Anzoletta sentì il medemo à dire; adesso
credo, perché hò visto. Int. se habbia inteso
che da altri particolari si sia veduta tal cosa.
Rt. Signor nò, e poi hò
atteso à far i fatti miei. Int. Monitus à pensar
bene, che quanto hà esposto alla giustitia pare più tosto, che sia un
inventione à lui suggerita dà qualche persona malitios;, Dio il sà per
qual fine e non successo vero e reale, e che perciò manifesti dà chi sia
stata suggerita la narrativa di quella Donna, e dall’Imagine che fu detto
aprir, e serrar gl’occhi; altrimenti trattandosi di che si tratta sarà
punito dalla giustitia di Dio e dà quella del mondo.
Rt. Se V.S. crede, che mi
hebbia Battesimo, così è vero quanto che ghò contà, ne ghe xè stà nessun,
che m’hebbia ditto ste cose; e certo la xè così, come ghe l’hò contà. Int. Monitus che havendo
dett,o che quella Donna disse : te digo à ti ste cose perché ti xè degno,
hà dà considerare, che essendo un Putto di pocchi meriti pare questa una
presuntione superba.
Rt. Mi pocco considero
stè cose, che sò che sù un niente; mà sò ben che su stà, e sù devoto di
Maria Vergine, e per l’avvenire molto più sarò divoto. Quibus habitis fuit
licentiatus cum monitione, ut redeat ad illum locum tunc temporis, quando
solus esse possit, et reddat responsum habitum a Domino Piebano illi
Mulieri, si forte eam viderit, relecutum confirmavit, et se subscripsit
promitens huic Curiae quidquid novi acciderit, referre. Traduzione (Avute luogo queste cose fu licenziato con una raccomandazione, affinché ritorni a quel luogo immediatamente e, appena potesse essere solo, porti la risposta data dal Sig. Pievano a quella Donna, se per caso l’avrebbe rivista, ha confermato ciò che ha riletto, si firmò, promettendo che avrebbe riferito a questa Curia qualsiasi cosa nuova fosse accaduta.) io Nadalin Scarpa fio de Zuane affermo |