PROCESSO CANONICO

DEPOSIZIONE DEL VEGGENTE
SCARPA NATALINO DE' MUTTI

Die Jovi 6 mensis augusti 1716 
(giovedì 6 agosto 1716)

Vocatus Nathalinus Scarpa filius Joannis aetatis suae annorum tresdecim et septem mensium circiter faciei pallidae seu olivastrae aspectus ad malencoliana vergentis capillis ferme abbrasis monitus iuratus de veritate  dicenda,  prout factis scripturis juravit.

Traduzione

(Dopo essere stato chiamato, Natalino Scarpa figlio di Giovanni dell’età di tredici anni e sette mesi circa, di faccia pallida o piuttosto olivastra e di aspetto malinconico, con capelli dritti comunemente tagliati, ammonito e avendo giurato riguardo alla verità da dirsi, giurò secondo i fatti scritti di seguito.

Int. de importantia juramenti

Rt. So cosa xe zuramento havendo inteso da V.S. e certo che sa da dir la verità, de quello, che s’hà visto e se sa.

Int. se sappia, ò possa imaginarsi la causa, perché è stato chiamato dalla giustitia.

Rt. Penso che la giustitia,  m’habbia chiamà per dir la verità de quel che ho visto.

Int. cosa egli habbia visto !

Rt. Marti mattina verso un hora de sole andando mi alla Chiesa Parocchiale per andar à Messa, et per accompagnare la Comunione a tre infermi sul cantone della Chiesiola di S.Vio donde ghe xè un parè de grasiolle ho visto una Donna, che me fece di atto con la man chiamandomi vien quà fio, e la me disse và dal Piovan e dighe, ch’el faza  (dir) celebrar delle Messe (all’) per l’Aneme del Purgatorio ,(che havaremo) se volemo haver vittoria, portame la resposta, e tel digo à ti perché ti xe degno.

Int. se quella Donna dicesse, ò facesse altre dimostratione con esso testimonio.

Rt. Avanti che la me parlesse con la sua man dreta la me toccò la mia man zanca tra il nodo della man e del brazzo.

Int. se Lui rispondesse alcuna cosa à quella Donna.

Rt. Signor nò solamente cò la testa ghe feci cenno de si, e poi partii.

Int. se nel partirsi restò là in quel sito dove si trovava, la detta Donna.

Rt. Ho seguita la mia strada senza voltarmi da drio, e così no so, se la sia restà là.

Int. se quella Donna era Vecchia, ò Giovine, e che volto haveva.

Rt. L’era vecchia e per quanto considero, l’era di quel età che xe la Madre del mio Spett.le Mistro ma nò sò quanti anni questa possa havere, il suo volto era rosso verso gl’occhi e il fronte mà le ganasce era bianche, che pareva, che alquanto le ghe venisse zoso.

Int. Chi potesse quella Donna rassomigliare  secondo la sua cognitione delle Donne del Lido di Pellestrina

Rt. Rassomeggiava la Madre del mio Spett.le Maestro così distinto i so occhi.

Int. se veramente fosse la Madre del Spett.le suo Maestro.

Rt.Sig. nò, perchè la Madre del mio Maestro è di statura un pocco più bassa, e può no la va vestia, come gera questa.

Int. come quella Donna era vestita

Rt. Haveva  quella Donna in testa un facciollo bianco, come portano le Donne di Chiozza, il qual facciollo  o nincioletto, che così anche el se chiama lì calava zo sotto li brazzi, e l’haveva una carpetta fatta à stelle.

Int. se la detta carpetta era tutta di stelle, ò pure le stelle erano asperse sù qualche drappo

Rt. Ghe giera delle stelle rosse sul drappo

Int. Di che qualit,à e colore era quel drappo

Rt. No ho osservà, perché data un’occhià à quelle stelle, subito l’ho vardà in faccia.

Int. se quella Donna havesse orecchini, perle, manini, anelli, ò altri ornamenti d’oro ò d’argento.

Rt. La gera schietta senza nessuna delle cose che V.S. m’ha nominà.

Int. se quella Donna havesse scarpe, e come erano fatte

Rt. No se ghe vedeva i Piè, perché i gera coverti dalla carpetta.

Int. se habbia lui visto altri in compagnia di quella Donna; ò pure, se quella sia stata vista dà altre persone.

Rt. Ella gera sola, ne altri che mi l’ha vista.

Int. se dal volto di quella Donna, e dalle stelle della carpetta usciva alcun splendore.

Rt. Sig. no, bensì le stelle erano rosse rosse.

Int. se la chiesuola di S.Vio era chiusa, ò aperta.

Rt. La Chiesiolla era serada.

Int. se partito di là habbia esso testimonio, raccontato questo successo ad alcuno, avanti di andar à raccontarlo al Spett.le Pievano.

Rt. Voleva contarlo al Spett.le D. Anzolo Busetti Capellan nostro, che gera dodese, in quatordese passi lontan da mi avanti de mi che accompagnà co un di Barbari l’handava verso la Chiesa; ma quando sù stà visin à lui, e che voleva avrir la bocca per dirghe sta cosa se vegnù un vento, che m’ha dà in la ganassa, e nò hò podesto parlare e me s’ha serrà la bocca.

Int. se quel vento era caldo, ò freddo.

Rt. Non ho messo a mente; ma me xe subito vegnù per la testa giusto come ponzotti.

Int. se quel vento era venuto come suole venir il borrin, il sirrocco, ò li altri venti.

Rt. Gera ventesello; mà quello che m’ha pettà in la ganassa era tutto in tun grumo.

Int. Cosa facesse, quando arrivò alla Chiesa

Rt. Prima sù andà in Chiesa per la parte de Sagrestia; me su ingenocchià al Santissimo et ho dito un Pater, et un Ave Maria, e può avendo visto il Campanero ingenocchià anch’ello, che el diseva l’officio gho domandà dove gera il Spett.le Pievano, e lu me disse, che l’era in casa; così su andà in casa, e gho contà ad esso Spett.le Pievano quello, che m’ha ditto quella Donna.

Int. come dicesse al spett.le Pievano quello aveva inteso dà quella Donna.

Rt. Spett.le Piovano à S.Vio ho visto una Donna, e l’ha ma ditto così; che vegna dal Piovan che ghe diga, chel  faccia celebrar delle messe per le Anime del Purgatorio, se volemo haver vittoria e portime la risposta; e tel digo à ti perché ti xe degno.

Int. che cosa rispondesse il Spett.le Pievano

Rt. El m’ha ditto, che vaga, e se la catto, che ghe diga, che ghe l’hò ditto.

Int. se ritornasse à dar la risposta à quella Donna.

Rt. Sig.Bara Nadalin Degan del Lido me diede el campanello dà sonare avanti la Comunion, che gera parecchià d’andar fuora, e così accompagnai il Santissimo Sacramento, semo passai dretto la Chiesiola di S.Vio, e quando semo stai là dretto me xe vegnuo in quella istessa maniera de prima un altro grumo de vento, che me dè in la ganassa mà sensa li punzotti de prima, e me su accorto che quella Donna aspetteva la risposta.

Int. se là vedesse de fatto quella Donna che dice aspettasse la risposta.

Rt. Mi nò l’ho più vista, e hò seguità la Processione; è vero che sono tornato al solito come hò per uso, quando passo per quella Chiesiola di dir un Pater, e un Ave Maria; ma non l’ho più vista; mà vi sono adesso sempre persone attorno la detta Chiesa.

Int. se esso Nadalin habbia significato ad altre persone il successo, e cosa ne sia seguito.

Rt. In casa l’hò detto à mia Donna Mare, questa l’hà ditto à delle altre donne, le quali le hà voludo che mi ghe conta il fatto, e può mò stuffà e sù andà à scuola. Donna Marietta Furlana per aver sentio stò caso l’andeva à cercando per far dir una Messa alle Anime del Purgatorio, un Putto di scuola me disse andemo à cercando anca nù; mi ghe dissi, che ghe domandemo alla Spett.le Maestra la quale ne concesse d’andar, e così cercassimo e tutti li soldi, che havemo cattà, li portassimo al Spett.le Piovan.

Int. quanti soldi erano quelli

Rt. Signor mi nò sò, che nò i hò contai

Int. se sappia, che in quella Chiesiola di S.Vio sia stata veduta un Imagine della B.Vergine ad aprire gl’occhi, e serrarli.

Rt. Havendomi ricercato il Spett.le  don Nipote del Spett.le Piovan, che li mostrassi dove hò veduta quella Donna, gl’insegnai il luogo, e all’hora molte donne s’ingenocchiorno, e frà queste due donne, che nò sò cosa le habbi nome; mà sono Donne delli Zenari si approssimarno alla porta della Chiesiola, et osservando per il Buso della serratura, dove si mette la Chiave, dissero, che vedevano la Madonna ad averzer li occhi e a far miracoli. Mi però non hò visto tal cosa, e al’hora si fece un gran concorso de zente.

Int. se sappia altro sopra questo particolare

Rt. Signor seguitai à cercare per le Anime e in contrai in un huomo mio Santolo, che se dise Bara Fisolo, il quale diseva alle donne che queste no ghe xè cose da credere. Lui però andò alla Chiesa à vedere se la Madonna avriva li occhi, e mia Cugnata la quale si chiama Anzoletta sentì il medemo à dire; adesso credo, perché hò visto.

Int. se habbia inteso che da altri particolari si sia veduta tal cosa.

Rt. Signor nò, e poi hò atteso à far i fatti miei.

Int. Monitus à pensar bene, che quanto hà esposto alla giustitia pare più tosto, che sia un inventione à lui suggerita dà qualche persona malitios;, Dio il sà per qual fine e non successo vero e reale, e che perciò manifesti dà chi sia stata suggerita la narrativa di quella Donna, e dall’Imagine che fu detto aprir,  e serrar gl’occhi; altrimenti trattandosi di che si tratta sarà punito dalla giustitia di Dio e dà quella del mondo.

Rt. Se V.S. crede, che mi hebbia Battesimo, così è vero quanto che ghò contà, ne ghe xè stà nessun, che m’hebbia ditto ste cose; e certo la xè così, come ghe l’hò contà.

Int. Monitus che havendo dett,o che quella Donna disse : te digo à ti ste cose perché ti xè degno, hà dà considerare, che essendo un Putto di pocchi meriti pare questa una presuntione superba.

Rt. Mi pocco considero stè cose, che sò che sù un niente; mà sò ben che su stà, e sù devoto di Maria Vergine, e per l’avvenire molto più sarò divoto.

Quibus habitis fuit licentiatus cum monitione, ut redeat ad illum locum tunc temporis, quando solus esse possit, et reddat responsum habitum a Domino Piebano illi Mulieri, si forte eam viderit, relecutum confirmavit, et se subscripsit promitens huic Curiae quidquid novi acciderit, referre.

Traduzione

(Avute luogo queste cose fu licenziato con una raccomandazione, affinché ritorni a quel luogo immediatamente e, appena potesse essere solo,  porti la risposta data dal Sig. Pievano a quella Donna, se per caso l’avrebbe rivista, ha confermato ciò che ha riletto, si firmò, promettendo  che avrebbe riferito a questa Curia qualsiasi cosa nuova fosse accaduta.)

io Nadalin Scarpa fio de Zuane affermo

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