- Torre di Ruggiero - La località è un piccolo centro che sorge su una collina alle falde del Monte Cucco, lungo la strada che da Soverato porta a Serra San Bruno. Nel suo territorio sorgono i resti di due monasteri basiliani. Interessante il centro storico, dove sorge il settecentesco Palazzo dei principi Filangieri. - Il Santuario della Madonna delle Grazie - Su di una verdeggiante collinetta sorge il Santuario della Madonna delle Grazie; si dice che in origine si trattasse di una "dacia" basiliana risalente al secolo IX o X, come lascia immaginare l'esistenza del monastero di San Basilio. A questo Santuario si rivolsero i torresi nei momenti di sventura e di sconforto. Quasi a risvegliare la tradizionale devozione a Maria, il 17 aprile 1677, due giovinette del luogo, Isabella Cristello e Antonia De Luca, si recarono con santo fervore e tanto raccoglimento al Santuario e qui mentre pregavano Isabella guarì dal grave male che da tempo l'affliggeva e, contemporaneamente assisteva ad una visione soavissima simile a quella che due secoli dopo ebbe Santa Bernadette Sourbirous presso la grotta di Lourdes. Ad Isabella la Madonna chiese che in quel luogo venisse riverita e venerata da popoli vicini e lontani e che avrebbe distribuito molte grazie ai suoi fedeli. Il giorno successivo vi comparve in processione molta gente, ma tanta di più, ne giunse nei giorni successivi, mano a mano che si divulgava la notizia dei fatti straordinari. Successivamente, sia pure a poco a poco l'interesse si ridusse fino al 5 febbraio 1783 quando il terremoto sconvolse la Calabria e la chiesetta andò distrutta, ma il fervore dei fedeli che continuavano a giungere anche dai paesi vicini, volle che si costruisse la chiesa, nonostante che la statua fosse sparita sotto le macerie e mai più ritrovata. Dovettero però trascorrere 74 anni prima che la Madonna apparisse in sogno a una contadina del luogo, Pascale Luna, su uno splendido trono che la invitò a recarsi all'Arciprete don Marcello Galati per interessarlo alla ricostruzione della chiesa. Il sogno ridestò l'interesse dei Torresi, ma la mancanza di mezzi necessari per la ricostruzione, fecero lentamente dimenticare la promessa. Ancora una volta la Madonna rinverdì la memoria dei propri fedeli con un fatto prodigioso. Il pomeriggio del 10 aprile 1858, sabato precedente la prima domenica dopo la Pasqua, il contadino Francesco Arone, lavorando la terra presso i ruderi della chiesa, vide zampillare una polla d'acqua. Commosso si dissetò e poi si lavò gli arti colpiti da reumatismo articolare, guarendo immediatamente. Corse in paese informando amici e conoscenti. Fu costruito immediatamente un comitato per provvedere alla costruzione del sacro tempio. La Curia di Squillace, con decreto dell'8 maggio 1858 autorizza la costruzione della chiesa. Vengono subito iniziati i lavori che terminarono l'8 settembre 1858. La bella statua donata da re Vittorio Emanuele II è un capolavoro dell'arte napoletana. Il Santuario, piccolo, ma accogliente, risponde alle esigenze dei pellegrini che giungono in molti durante tutte le feste dell'anno: la domenica di Pasqua, il giorno dell'Ascensione, il 2 luglio festa della Visitazione e a settembre. *** |