Aci Catena
Aci Catena, adagiata nella vallata del fiume
Aci, a 170 mt. di altitudine, ha una superficie di 8,45 Kmq. ed una
popolazione di circa 26.000 abitanti, raggruppati nei centri abitati di
Aci Catena, Aci S. Filippo, Aci S. Lucia, S. Nicolò, Vampolieri, S. Anna.
Il toponimo del Comune, che si è costituito nel 1826, deriva dal culto a
Maria SS. della Catena, alla quale è intitolata la Chiesa Madre, esistente
dal XVI sec., con una duplice festa che si celebra l'11 Gennaio e il 15
Agosto di ogni anno. Il nome Aci Catena risale al particolare culto verso la Madonna della Catena. La storia del culto della Madonna Nell'agosto del 1392 a Palermo, regnando
Martino I d'Aragona, tre poveri palermitani, vittime innocenti di un
madornale errore giudiziario, venivano condotti dalle guardie ad essere
impiccati in piazza della Marina. Quando erano quasi arrivati, si levò
improvvisamente un forte temporale. Non potendo proseguire, dovettero
cercare un riparo e lo trovarono nella chiesa di S.Maria della Catena,
detta così dalla catena che chiudeva il vecchio porto di Palermo al fine
di impedire le incursioni dei pirati saraceni.
Nel territorio dell'acese, nella contrada anticamente chiamata "delli Scarpi", fin dal XV sec. sorse un altarino raffigurante la Madonna della Catena, cioè della Madonna liberatrice e giustiziera, consolatrice degli affanni dei fedeli che a Lei si rivolgono fiduciosi. Dove sorse quell'altarino venne eretta la Chiesa che fu distrutta dal terremoto dell'11 gennaio 1693; miracolosamente allora rimase in piedi soltanto il coretto della Madonna. Appunto per questo da più di trecento anni la data dell'11 gennaio ogni anno viene ricordata in Aci Catena dal popolo devoto con una particolare cerimonia di Ringraziamento alla Madonna che " CI SALVO' ", secondo la felice espressione del Vescovo Mons.Salvatore Bella, già insigne Prevosto di Aci Catena, le cui spoglie mortali riposano a fianco della Cappella della Madonna. Nel 1672 si stabilirono nella Città i
Principi Riggio di Campofranco e Campofiorito, i quali, nonostante
esercitassero una dominazione di tipo feudale, diedero lustro e splendore
alla Città con la loro munificenza.
Le attuali parrocchie del Comune di Aci
Catena sono sei: S.Filippo d'Agira, la più antica Chiesa di tutto il
territorio acese sul cui frontone si legge "Totius Acis Mater et Caput",
sede di insigne antica collegiata; S. Maria della Catena, Santuario
Diocesano dal 1954, sede di collegiata; S.Lucia, sede di antica
collegiata;S.Giacomo; S.Maria della Consolazione; S.Nicola. La Città di Aci Catena è entrata pure nel
folklore siciliano per via di un tremendo disastro che nel '700 si abbatté
su di essa. Nella notte del 4 Settembre 1761 una spaventosa alluvione
causò molti danni. Il doloroso motto divenne popolare in tutta la Sicilia e Giuseppe Pitrè lo riportò nella sua raccolta di "Proverbi siciliani".
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