Il rabbino che si arrese a Cristo: La storia di Eugenio Zolli, rabbino capo a Roma durante la seconda guerra mondiale |
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di Cabaud Judith, con la prefazione di Vittorio Messori. | ||||
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Descrizione | ||||
Il 13
febbraio 1945, in una Roma liberata da poco più di sei mesi, in una
cappella della basilica di Santa Maria degli Angeli, Israel-Italo Zolli,
rabbino capo della Città Eterna, riceve il battesimo. La moglie e la
figlia lo seguiranno poco dopo. Come nuovo nome cristiano, Zolli sceglie
quello di Eugenio, in riconoscenza verso Eugenio Pacelli, papa con il nome
di Pio XII, per ciò che la Chiesa ha fatto in favore degli ebrei durante
la persecuzione. Una vicenda sconvolgente e inaudita, che mise a rumore gli ambienti ebraici come quelli cristiani ma sulla quale è calato il silenzio, rotto oggi finalmente da un’ebrea di New York che ha rivissuto l’esperienza del rabbino capo di Roma, diventando una cattolica convinta. Un libro di grande spessore storico, adatto al grande pubblico. Una testimonianza di prima mano sull’azione della Chiesa durante la persecuzione degli ebrei a Roma. Judith Cabaud è nata a Brooklyn da una famiglia israelita di ascendenza polacca e russa. Dopo una prima laurea in Scienze nell’università della sua New York, ha continuato gli studi a Parigi, dove ha deciso di chiedere il battesimo cattolico. Sposata a un intellettuale francese, insegnante, madre felice di una famiglia numerosa, ha pubblicato alcuni libri tra cui il diario del suo passaggio (che giudica “ovvio e obbligato per un ebreo che approfondisca davvero la sua fede”) dal giudaismo al cristianesimo cattolico. |
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