LO SCAPOLARE VERDE O DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
Dieci anni dopo il grande dono della
Medaglia Miracolosa per mezzo di Santa Caterina Labouré, la SS.Vergine, il
28 gennaio 1840, portava ad un'altra umile Figlia della Carità lo
scapolare del Suo Cuore immacolato.
Veramente è detto «scapolare» in modo
improprio, perché non è l'abitino di una confraternita, ma semplicemente
l'unione di due pie immagini, cucite sopra un sol pezzo di panno verde,
con un nastrino dello stesso colore per appuntarlo.
Eccone l'origine.
Suor Giustina Bisqueyburu
(1817-1903)
Nacque in Francia a Mauléon (Bassi Pirenei)
l'11 novembre 1817, in una famiglia benestante e fu educata alla pietà e
alla nobiltà d'animo. A 22 anni, però, disse risolutamente addio al mondo
e a quanto una vita agiata le prometteva, per seguire il Signore e
servire i poveri tra le Figlie della Carità di S.Vincenzo De Paoli.
Giunse a Parigi in compagnia del p.Giovanni Aladel, il prudente direttore di Santa Caterina Labouré e, compiuto il suo
noviziato alla casa-madre, fu applicata alla scuola a Blagny (Senna
inferiore).
Richiamata dall'Africa, prestò servizio ai
soldati ammalati e feriti dell'Armata Pontificia a Roma e poi fu
trasferita all'ospedale di Carcassona in Provenza. Dopo 35 anni di
abnegazione e di carità verso i malati, andò a godere la giusta
ricompensa in cielo, il 23 settembre 1903.
Le apparizioni della Santissima
Vergine
Suor Giustina era giunta a Parigi il 27
novembre 1839, troppo tardi per partecipare al grande ritiro che era
terminato qualche giorno prima. Dovette quindi attendere il ritiro di
gennaio 1840 per «entrare in vocazione», come si diceva allora.
Fu nella sala del ritiro, dove campeggiava
una bella statua della Madonna, ricca di storia, che la suora ebbe la
prima manifestazione della Mamma Celeste, il 28 gennaio 1840.
L'8 settembre, invece, la Santissima Vergine
completò il suo messaggio di misericordia ed espresse il suo volere. Suor Giustina si trovava già da qualche tempo nella casa di Blagny. «Cuore Immacolato di Maria, pregate per noi adesso e nell'ora della nostra morte!».
Era un sol pezzo di stoffa verde di forma
rettangolare e di mediocre grandezza. Una voce distinta fece capire alla veggente il desiderio della Madonna: confezionare e diffondere lo scapolare e la giaculatoria, per ottenere la guarigione degli ammalati e la conversione dei peccatori, specialmente in punto di morte. In successive manifestazioni simili a questa, le mani della SS.Vergine si riempirono di raggi splendenti, che piovevano verso terra, come nelle apparizioni della Medaglia Miracolosa, simbolo delle grazie che Maria ottiene da Dio per noi. Quando Suor Giustina si decise a parlare di queste cose e del desiderio della Madonna al p.Aladel, ovviamente lo trovò molto prudente o addirittura scettico.
Condizioni richieste
Passò del tempo, ma poi finalmente, dopo una
prima approvazione forse soltanto orale, fatta dall'Arcivescovo di Parigi,
Mons. Affre, si cominciò a confezionare lo scapolare e ad usarlo
privatamente, ottenendo conversioni insperate. Nel 1846, il p.Alabel
espose alla veggente alcune difficoltà insorte e la pregò di chiederne la
soluzione alla Madonna stessa. In particolare si desiderava sapere se lo
scapolare dovesse essere benedetto con facoltà e formula speciale, se
dovesse essere «imposto» liturgicamente, e se le persone che lo avessero
portato piamente, dovessero fare particolari pratiche e preghiere
quotidiane. La SS. Vergine, l'8 settembre 1846, rispose con una nuova apparizione a Suor Giustina, suggerendo quanto segue:
1) Non trattandosi di un vero e
proprio scapolare, ma soltanto di una pia immagine, qualsiasi sacerdote
può benedirlo.
2) Non deve essere imposto
liturgicamente. 3) Nessuna particolare preghiera quotidiana è richiesta. Basta ripetere con fede la giaculatoria: «Cuore Immacolato di Maria, pregate per noi adesso e nell'ora della nostra morte!».
4) Nel caso che l'ammalato non
possa o non voglia pregare, chi lo assiste preghi per lui con la
giaculatoria, mentre lo scapolare si può mettere, anche a sua insaputa,
sotto il cuscino, tra i suoi abiti, nella sua cameretta. L'essenziale è di
accompagnare l'uso dello scapolare con la preghiera e con grande amore e
fiducia nella intercessione della SS. Vergine. Le grazie sono commisurate
al grado di confidenza.
Quindi non si tratta di una cosa «magica»,
ma di un oggetto materiale benedetto, che deve suscitare nel cuore e
nella mente sentimenti di penitenza e di amore per Dio e la Vergine Santa
e perciò di conversione.
Approvazioni orali e
scritte
Dopo il permesso di Mons.Affre, di cui però non esiste documento nella curia di Parigi, il Papa Pio IX diede la sua approvazione orale per due volte ai Procuratori della Congregazione della Missione presso la Santa Sede (Cfr. lettere del p. G. Guarini del 19/12/1863 e del p. G.B. Borgogno dello 03/04/1870). In particolare al p.Borgogno il Papa disse: «È una bella e pia immagine. Concedo ogni permesso a questo scapolare. Scrivete a quelle buone Suore che le autorizzo a confezionare e distribuire questo scapolare».
Tuttavia il Superiore Generale della
Congregazione della Missione e delle Figlie della Carità, il p.Antonio
Fiat, richiese un'approvazione scritta all'Arcivescovo di Cambrai, Mons.Francesco Delamaire, che porta la data del 13 luglio 1911.
Il più noto, come ho già detto nella
prefazione, era avvenuto nel 1859, con la conversione in punto di morte e
la confessione del suo misfatto, dell'assassino di Mons.Affre,
Arcivescovo di Parigi. La storia di questa conversione fu raccontata da
Suor Dufés, una delle due Figlie della Carità che assistettero il
moribondo fino alla fine. L'assassino mori dicendo: «È a Maria, rifugio
dei peccatori, che devo la mia conversione!». Suor Dufés gli aveva nascosto lo Scapolare Verde sotto il cuscino....
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