Sullo sfondo della chiostra montana del Gran Sasso e della Maiella, si staglia maestosa nella zona aquilana di Collemaggio la Basilica-Santuario di "Santa Maria", la Chiesa più bella di tutto l’Abruzzo-Molise. Fondata nel 1287 dal santo eremita Pietro del Morrone che, tornando nel 1274 dal Concilio II di Lione [dove si era recato per ottenere dal Pontefice Gregorio X la conferma del suo Ordine, detto dei "Poveri Eremiti del Morrone"], còlto dalla notte presso l’Aquila, nel luogo detto "Collemaggio", avrebbe visto nel sonno la Vergine Maria al sommo di una scala d’oro, circondata da Angeli, comandargli di costruire su quel colle una Chiesa in suo onore. Qualche anno dopo, il 25 Agosto 1294, il pio eremita vi fu incoronato Papa col nome di Celestino V. [E qui, da quando Clemente V, nel Maggio del 1313, lo canonizzò sono conservate in un Mausoleo le sue spoglie]. I lavori del complesso monumentale [con l’annessa Badia] continuarono tuttavia durante tutto il ’300 e il ’400 e, specie per la parte decorativa, anche nei secoli successivi. Nel sec. XVIII la Basilica fu rifatta internamente, conservando però intatta la stupenda facciata della prima metà del sec. XIV. Tra i capolavori dell’architettura dell’Italia centrale, essa riflette il tipico schema "a cortina", frequente nelle chiese romaniche della Regione. Al suo interno ci sono nicchie con raffigurazioni di Madonne, fra le quali è pregevole una statua in terracotta policroma di "Madonna col Bambino" d’inizio sec. XVI, prototipo al quale si sono ispirati poi tutti gli artisti abruzzesi, noti o anonimi, del Cinquecento e del Seicento. Al Santuario-Basilica di "Santa Maria di Collemaggio" è grande festa il 29 Agosto, giorno della "Perdonanza" [con il rito di apertura della "Porta Santa", così denominata perché per essa sarebbe entrato Pietro del Morrone, quando fu qui incoronato Papa]. Questa stupenda Basilica-Santuario si può davvero emblematicamente considerare il cuore della storia religiosa dell'Abruzzo, anche se i Pellegrinaggi mariani degli Abruzzesi si muovono più di frequente verso il Santuario ‘confinante’ della "Santa Casa" di Loreto, nelle Marche. Fonte: rivista "Madre di Dio", maggio 2005 |