Apparizione di Castel di Godego
(Treviso)
2 luglio 1420
Madonna della
Crocetta
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"CORAGGIO! SONO MESSAGGERA DI
PACE!" |
Castel di Godego ricorda la storica
Rocca, feudo degli Ezzelini, tristemente famosi, distrutta nel 1229.
Godego è una parola di origine longobarda che significa “boscaglia”, dati
i numerosi boschi che, soprattutto nel passato, occupavano la zona.
La strada che da Castelfranco porta a Bassano del Grappa passava
necessariamente per lungo tratto in mezzo a fitte boscaglie, ed è appunto
all’ombra di queste boscaglie che avviene il prodigio che darà origine al
Santuario della Madonna della Crocetta.
Sul calar della sera del 2 luglio 1420, un mercante ungherese, certo
Pietro Tagliamento, si sta dirigendo con la sua mandria di bovini verso
Bassano del Grappa. Pur non essendo molto pratico della via, intraprende
il viaggio fidando nella protezione del Signore e della Madonna della
quale è molto devoto.
Giunto però nel folto della boscaglia, nei pressi di Castel di Godego, si
accorge di aver smarrito la strada; nel ricercarla si allontana dalla sua
mandria, e ben presto smarrisce strada e mandria. Non si perde certo
d’animo, e d’istinto continua la ricerca: tende l’orecchio in ascolto di
eventuali muggiti o suoni di campani, alza la voce e chiama per nome i
capi più sicuri del branco, si sposta qua e là nella macchia, ma nulla,
non una voce, non un calpestio, non un segno del suo armento, nella tetra
boscaglia.
Sfiduciato per le inutili ricerche, ma fiducioso nell’aiuto della Beata
Vergine di cui tanto è devoto, Pietro si inginocchia e prega con
intensità. Tutto intorno vi sono solo le ombre della sera e del bosco,
silenzio profondo. La preghiera di Pietro si fa ardente e fiduciosa.
All’improvviso ecco una gran luce! Mentre smarrito cerca di rendersi conto
di quanto accade, Pietro nella luce vede una giovane donna di sovrumana
bellezza, con una veste azzurra ed un manto di porpora; sul braccio
sinistro regge un bambino, e con la destra impugna una Croce. Due figure
angeliche reggono sul suo capo una corona.
All’uomo esterrefatto, la bella Signora rivolge la parola:
"Fa' animo, o Pietro: Io ti
sono nunzia di pace; lungo la dritta e larga via che là vedi
troverai salva la greggia; va' pur sicuro a Bassano, dove sei
incamminato; ma prima voglio che ti presenti al rettore di questo
borgo di Godègo e, tanto a lui che al popolo, annunzi che qua dove
pianto questa croce bramo che sia alzato un tempietto ad onore
della Madre di Dio, dalla quale, secondo i loro voti, otterranno
copiose grazie e vedranno operate grandi e mirabili cose dalla
mano Divina".
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Riavutosi dallo stupore, allo spuntar del sole, Pietro ritrova la sua
mandria e, postala in luogo sicuro, prima di incamminarsi verso Bassano,
raggiunge i responsabili della comunità di Godego per adempiere il mandato
ricevuto.
All’inizio però, come naturale, nessuno crede alle sue parole, ma poi
colpiti dalla ingenua schiettezza e dalla semplicità della sua narrazione,
considerato che in fondo Pietro non ha nessun motivo di interesse per
mentire nel racconto di tanto prodigio, si avviano curiosi nel bosco al
luogo indicato e vi trovano la Croce piantata dalla visione.
Questo fatto li convince e subito decidono di erigere una cappella per
collocarvi e conservare quel prezioso dono lasciato loro dalla Vergine.
La voce dell’apparizione e della Croce lasciata in dono alla popolazione
di Godego, come segno di benedizione della Madonna, si diffonde
velocemente. La gente accorre, si organizzano processioni solenni, ed il
flusso dei fedeli è grande.
Durante la terza processione avviene un nuovo
prodigio. |
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Si tratta di porre la prima pietra della cappella, decisa ed offerta dalla
popolazione, il momento è solenne e commovente. Il Pievano inizia le
preghiere del rituale, sta per gettare la prima pietra, quando in pieno
giorno appare sfolgorante a tutta la gente, la bella Signora vestita con i
medesimi abiti descritti da Pietro. Questo secondo prodigio commuove
profondamente tutti i fedeli presenti e rimane impresso perenne nei loro
cuori come prova che quella è opera di Dio.
Altri prodigi si susseguono negli anni che accrescono la devozione per la
Madre di Dio, tanto che, messo da parte il progetto di una semplice
cappella, si decide di erigere una vera chiesa che esprima meglio la pietà
dei fedeli di Godego, e torni a maggior gloria della Madre di Dio. |
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Il
concorso dei fedeli è tanto che in soli due anni la chiesa è completata, e
con la chiesa viene pure costruito un convento per i Servi di Maria che ne
cureranno il decoro ed animeranno la devozione alla Madonna.
Le tante grazie che la Madonna concede ai suoi fedeli sono testimoniate
dai quadri degli ex-voto, numerosissimi in ogni tempo: ringraziano la
Madonna per una guarigione ottenuta, per una disgrazia scampata, per la
siccità scongiurata, per le epidemie, le guerre allontanate dalla città,
per ogni necessità quotidiana. Maria è vicina ai suoi figli con amore
previdente di madre. Per questo il Santuario di Santa Maria della Crocetta
merita il titolo di Santa Maria dei Miracoli e di Santa Maria delle
Grazie. (1)
Don Mario Morra SDB
(1) Agnolotti, Il Culto di Maria nella Diocesi Trevigiana (Treviso 1884).
Fonte: rivista
"Maria Ausiliatrice", luglio 2006 (www.donbosco-torino.it)
Altre apparizioni mariane
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