Quando Lei appare
di
Oreste Paliotti
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Le apparizioni
mariane si vanno moltiplicando. Come sempre accade nei periodi più
travagliati della storia. Perché? E cosa vuol dirci la Vergine? La
risposta di un esperto: Stefano De Fiores.
Oltre
novecento, dai primi secoli ad oggi, sarebbero le apparizioni della
Madonna, a voler prendere in considerazione solo quelle documentate. Di
queste, quasi cinquecento vanno assegnate al XX secolo; e precisamente due
centinaia all'ultimo ventennio di esso. Se può stupire la frequenza con
cui, nel corso della storia, Maria ha voluto mostrarsi adattandosi di
volta in volta ai suoi interlocutori, "inculturandosi" col parlare la
lingua o il dialetto del posto, o anche con la foggia stessa dell'abito,
cosa pensare di un tale crescendo di interventi nella nostra epoca?
C'è chi si allarma, paventando
una prossima fine del mondo, e chi invece trova del tutto normale la
sollecitudine di una Madre quale è lei per i suoi figli. Non è facile poi,
per gli stessi credenti, mantenersi obiettivi fra i due estremi di uno
scetticismo insofferente e di un'adesione acritica sull'onda delle
conversioni e guarigioni che in genere accompagnano questi fenomeni.
Insomma, ci muoviamo su un terreno minato, il che giustifica il laborioso
e spesso arduo compito di chi è preposto a valutarne la genuinità.
Certo le apparizioni, definite "rivelazioni private", non aggiungono nulla
alla rivelazione; quando la chiesa riconosce l'autenticità di qualcuna di
esse - e lo fa tenendo conto soprattutto del rinnovamento spirituale che
ne deriva -, fornisce le motivazioni per crederci, invita ma non obbliga.
Attenzione però a disprezzarle: potrebbero essere interventi di Dio, doni
di grazia per riavvicinare a sé l'umanità sbandata.
Ciò precisato, è un dato di fatto che, a partire dal terzo decennio
dell'Ottocento, queste "visite" mariane si sono moltiplicate a ritmo
incalzante, come sempre accade nei periodi più travagliati, e per di più
in diversi punti del globo (altra novità). Ne sa qualcosa un esperto di
chiara fama come René Laurentin, che si è trasformato in un vero
globe-trotter per studiarle tutte o quasi, essendo alcune di esse ancora
in corso. La prima spiegazione va cercata nella situazione critica in cui
versa oggi l'umanità, nei confronti della quale Maria ha una missione di
madre. Non a caso la Madonna si mostra spesso in lacrime, angosciata. Ma
sempre materna e incoraggiante nei suoi richiami alla conversione, alla
riconciliazione e alla pace. Senza contare che l'attuale enorme sviluppo
dei mezzi di comunicazione favorisce come non mai la conoscenza di tali
fenomeni e dei relativi messaggi: è quanto risulta dagli eccezionali
flussi di pellegrini che si spostano anche da molto lontano per
raggiungere i luoghi privilegiati dalla presenza di Maria (emblematico
l'esempio di Medjugorje, in Bosnia Erzegovina, che dal 1981 al 1996
ha richiamato oltre 20 milioni di devoti), come pure dai gruppi di
preghiera sorti in tutto il mondo e dalle pubblicazioni sull'argomento.
Anche solo sotto questo
aspetto, dunque, non potrebbero esserci tempi più favorevoli per divulgare
ciò che vuol dirci la Madonna. Universalmente celebri sono le apparizioni
legate a Lourdes (1858), Fatima (1917), Città del Messico
(1531). Molto note anche quelle francesi di Rue du Bac a Parigi
(1830), La Salette (1846), Pontmain (1871), e in Belgio a
Beauraing (1932) e Banneaux (1933).
Ma non sono, queste, le sole ad aver ricevuto l'autorevole sigillo della
chiesa: anche se l'elenco non è troppo lungo a causa della prudenza con
cui vengono accolti fenomeni del genere. Nella maggioranza dei casi,
invece, c'è stato un riconoscimento di fatto nella devozione popolare: non
si contano, infatti, le chiese e i santuari sorti a ricordo di qualche
evento prodigioso che ha avuto come protagonista la Madre di Gesù.
Comunque sia in tutte le apparizioni, al di là delle diversità geografiche
e degli strumenti umani, è possibile cogliere una consonanza dei messaggi.
Intanto, la Madonna non annuncia nulla che non sia già contenuto nella
dottrina tradizionale della chiesa. Il suo compito è quella di "ricordare"
e di invitare i cristiani, come già a Cana, a fare "tutto quello che egli
(Gesù) vi dirà". Di norma poi, al richiamo evangelico si associa
l'annuncio profetico del futuro, dei suoi pericoli, delle emergenze più
attuali. Ogni volta, Maria sceglie persone semplici, neanche
particolarmente pie (che però alla sua scuola fanno un "corso accelerato"
di formazione cristiana) per raggiungere tutti gli uomini. Come a
Kibeho, in Rwanda, dove la Vergine attesta a Marie-Claire, una
delle tre veggenti: "Quando io mi faccio vedere da qualcuno per
parlargli, voglio rivolgermi al mondo intero" (27 marzo 1982).
Altra nota comune è il
carattere di urgenza che presentano gli appelli della Madonna, i cui
contenuti si possono così riassumere: il mondo rischia grosso perché si va
allontanando da Dio, ma con la preghiera, il digiuno e la penitenza è
possibile fare un'inversione di marcia. L'anno speciale indetto dal papa
per riscoprire le ricchezze contenute nel rosario stimola qui a
soffermarci principalmente sull'invito di Maria a pregare: invito a volte
generico, ma molto spesso precisato proprio come recita di questa popolare
preghiera da lei prediletta.
Lo ha fatto a Lourdes, a Beauraing, e nell'ultimo decennio del XX secolo a
Naju, nella Corea del Sud, a Medjugorje e in numerosi altri casi in corso
di studio: mostrandosi spesso con la corona del rosario, quasi a dare
l'esempio. Lo ha fatto soprattutto a Fatima, dove ai tre pastorelli si è
rivelata col titolo di "Madonna del Rosario". Sempre a tale proposito,
apparendo nel 1980 a Cuapa (Nicaragua), avrebbe dato precise
istruzioni al contadino Bernardo Martinez: "Non voglio che lo recitiate
(il Rosario) soltanto nel mese di maggio, ma tutti i giorni, in famiglia,
con i bambini in età di ragione. Dovete recitarlo ad un'ora fissata, dopo
le faccende domestiche ". Ed ha fatto seguire l'invito: "Meditate
sui misteri, ascoltate le parole di Dio espresse dai misteri".
Come mai questa insistenza sulla preghiera, e sul rosario in particolare?
Sembra che, nella sua pedagogia, Maria non si soffermi a proporre
soluzioni ai singoli mali che affliggono l'uomo, ma agisca come un buon
medico che, più che fermarsi ai sintomi, vuol curarne le cause. E quale
miglior cura, per l'uomo tentato di superbia, di riconoscere di non essere
sufficiente a sé stesso, di aver bisogno di un "Tu", Dio, per rivolgersi
al quale non c'è mezzo più diretto della preghiera? Chi prega è umile, si
apre all'amore del Padre e si sforza di agire in conformità alle sue
richieste, come via via gli si chiariscono: ed ecco la preghiera, medicina
che risana i danni provocati dal male. Lo è in modo tutto speciale il
rosario, questa "contemplazione salutare - assicura Giovanni Paolo
II -. L'immergersi infatti, di mistero in mistero, nella vita del
Redentore, fa sì che quanto egli ha operato e la liturgia attualizza venga
profondamente assimilato e plasmi l'esistenza".
Non c'è troppo da commentare. È un'esperienza da fare.
E NEI TEMPI MODERNI?
Quelle di Finca Betania, in Venezuela, e di Kibeho, in Rwanda, sono
le ultime apparizioni mariane ufficialmente riconosciute.
Nel 1987, in Venezuela, la Madonna si è manifestata come "riconciliazione
dei popoli" a una madre di sette figli, Maria Esperanza, ed è stata
vista da oltre un migliaio di persone. Dal 1981 all'89, apparendo
in Rwanda a tre studentesse - Alphonsine, Nathalie e Marie-Claire -, si è
fatta riconoscere come "Madre del Verbo". Si tratta della prima
apparizione in terra africana approvata e l'ultima in assoluto che ha
ricevuto il crisma dell'autenticità (nel giugno 2001). La visione
dell'agosto '82, con spaventose scene di sangue, è sembrata anticipare gli
eccidi etnici degli anni 1994/95 (un milione di vittime, tra cui una delle
veggenti): più probabilmente un ammonimento celeste di quanto potrebbe
accadere all'intera umanità se non ritornerà a Dio.
È stato invece autorizzato il culto, premessa all'approvazione ufficiale,
a Cuapa (Nicaragua, 1980), San Nicolas (Argentina, 1983) e Naju
(Corea del Sud, 1985). Un "caso" a sé è quello di Medjugorje,
senz'altro il più celebre, non fosse altro perché sarebbero le apparizioni
più "lunghe" nella storia della chiesa: dal 1981, quotidiane per due dei
sei veggenti, annuali ora per gli altri. Dopo le controversie iniziali,
che hanno visto il vescovo di Mostar prima favorevole e poi contrario, la
Santa Sede ha riservato a sé ogni giudizio.
Se ancora non si è pronunciata, è proprio perché le apparizioni non sono
ancora concluse.
LA MISSIONE MATERNA DI MARIA
Tre domande a padre Stefano De Fiores, ordinario di mariologia alla
Pontificia Università Gregoriana.
Padre De Fiores, lei è un religioso monfortiano. San
Luigi Grignion de Montfort prevedeva che negli "ultimi tempi" la missione
materna di Maria nei confronti dell'umanità si sarebbe intensificata. Il
moltiplicarsi delle apparizioni mariane sembrerebbe confermare, appunto,
questa previsione. Saremmo dunque ormai prossimi alla seconda venuta di
Cristo?
"Montfort è uno dei pochi santi o teologi che osa guardare al futuro
della chiesa e alla seconda venuta di Cristo. Egli ha coniato
l'espressione "apostoli degli ultimi tempi", indicando in essi (sacerdoti,
uomini e donne…) gli artefici della trasformazione del mondo da regno del
peccato in regno di Gesù Cristo. Ma essi saranno formati dallo Spirito in
collaborazione con Maria, la santa montagna dove essi dimoreranno per
essere iniziati alle Beatitudini evangeliche. In realtà occorre una nuova
Pentecoste, un intervento del Paraclito, per poter neutralizzare e vincere
le forze del male che si scateneranno.
Per questo lo Spirito Santo produrrà due effetti nella chiesa: un
progresso qualitativo (cioè una più alta santità) e quantitativo. Allora
si avrà la prima fase della venuta di Gesù, quando attraverso una
consacrazione totale a lui per le mani di Maria egli stesso regnerà nel
mondo. E proprio in questo frattempo "Maria dovrà risplendere più che mai
in misericordia, in forza e in grazia" per sostenere i fedeli discepoli di
Cristo e apostoli degli ultimi tempi. Le mariofanie degli ultimi due
secoli (Montfort non ne parla) possono rientrare in questa fase del
disegno divino che non si prevede di breve durata".
C'è, a suo avviso, un filo che collega tutte le
apparizioni della Madonna, e quale?
"Il primo scopo delle apparizioni di Maria è di attirare l'attenzione
dei credenti sulla sua persona, che però non si può comprendere che come
messaggera della Trinità nel mondo. Chi è Maria ce lo svela Cristo stesso,
quando dall'alto della croce dice alla Madre e poi al discepolo amato:
"Ecco tuo figlio… Ecco tua madre". Essendo una scena di rivelazione,
questo episodio svela l'identità del cristiano che consiste nell'essere
figlio di Maria, la quale nella storia della salvezza appare come vera
madre nell'ordine della grazia, cioè cooperatrice nella nascita e
formazione dei figli di Dio. E tutti i cristiani, come Giovanni, hanno la
gioia e il dovere di accoglierla "tra i propri beni", quelli che Cristo ha
lasciato loro. E quali sono questi beni? Sono lui stesso, pieno di grazia
e di verità, e gli altri doni che costituiscono la comunione con lui: lo
Spirito, la Parola, l'Eucaristia… Ma anche Maria risponde alla
proclamazione cristologica della sua identità esercitando la missione
materna e salvifica affidatale dal Figlio. Perciò non meraviglia se ella
non rimane indifferente e inerte di fronte alla condotta dei suoi figli e
alla sorte dell'umanità, ma interviene rivelandosi soprattutto ai piccoli
dal cuore semplice e disponibile.
Qual è lo scopo delle apparizioni?
"Non è tanto di illuminare il passato, già svelato da Cristo pienezza
della rivelazione, ma di preparare moralmente la chiesa alle lotte che la
attendono nei tempi finali. Il filo che collega le varie apparizioni
mariane lo identificherei in un compito profetico: scuotere i cristiani
perché si rendano conto della gravità e della drammaticità dei tempi in
cui vivono, e si preparino a vincere la battaglia scatenata dalle forze
del male con un'autentica conversione e con una vita veramente santa".
Pregate, pregate, pregate" è, in sintesi,
l'appello costante della Vergine in tutte le sue apparizioni. Come mai
questa insistenza sulla preghiera, e sul rosario in particolare?
"La Madre insiste tanto sulla preghiera perché questa è l'espressione per
eccellenza dei cristiani consapevoli di essere figli di Dio. Nella
preghiera quotidiana e continua essi prendono le distanze da ogni forma di
connivenza con il male e si conservano fedeli alle promesse del battesimo.
Non è un richiamo devozionale, ma un invito agli esseri umani a rendersi
sempre più disponibili al piano di Dio. E ciò vale in modo speciale per il
rosario, questo "compendio del vangelo", come lo definisce il papa, grazie
al quale contempliamo il Figlio attraverso gli occhi del cuore della
Madre. Sappiamo infatti da Luca che Maria non lasciava sfuggire nessun
evento o parola riguardante Gesù, ma custodiva tutto nel suo cuore o lo
meditava per comprenderlo. La meditazione dei misteri di Cristo continua
nel rosario, che non è un semplice atto devozionale, ma una preghiera
biblica capace di immettere in noi i germi della carità e della pace e di
trasformare tutta la nostra esistenza".
Fonte: (18.02.2003 -
Anno del rosario)
www.cittanuova.it
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