Apparizione di Šiluva

Lituania

- 1608 -

Madonna di Šiluva

Nostra Signora di Šiluva

La Lituania protestante

Il tempio lituano di Nostra Signora di Šiluva è un tesoro mariano che buona parte del mondo sta appena scoprendo ora. Šiluva si colloca come una delle prime apparizioni di Maria in Europa. Questo evento accaduto nel 1608 ha aiutato a far ritornare la regione al cattolicesimo dopo un secolo di tumulti religiosi. E da allora la gente, ricchi e poveri, vecchi e giovani, hanno ricercato e trovato qui l'aiuto divino durante persecuzioni, occupazioni straniere e prove personali di ogni genere.

L'arcivescovo della diocesi di Kaunas, Sigitas Tamkevičius, nel cui territorio sorge il santuario, ha definito Šiluva così:

“un'oasi spirituale che ha aiutato la fede a sopravvivere in tempi difficili, come l'occupazione sovietica della Lituania per gran parte del ventesimo secolo. All'intercessione di Maria si attribuiscono favori che comprendono la guarigione fisica, la soluzione di problemi familiari o di impiego, le decisioni personali a condurre una vita cristiana migliore e le conversioni di figli e di coniugi. Šiluva quindi ha molto in comune con i più famosi luoghi di apparizioni di Maria come Lourdes o Fatima, solo che è molto più antica".

I Papi e le apparizioni di Šiluva

Il Papa Giovanni Paolo II ha pregato nel tempio dell'umile villaggio di Šiluva nel 1993, due anni dopo la recuperata indipendenza da parte delle nazioni baltiche. Benedetto XVI nel 2006 ha benedetto nuove corone d'oro per un quadro miracoloso di Maria e di Gesù a Šiluva. Quest'anno manderà un legato pontificio a prender parte alle celebrazioni a Šiluva in occasione del quarto centenario dell'apparizione mariana.

La fede cristiana in Lituania tra calvinisti e luterani

La devozione mariana a Šiluva risale agli inizi della cristianità in Lituania. Il granduca Jogaila fu battezzato nel 1387 quando sposò la regina della vicina Polonia. Più tardi lui e i suoi successori, specialmente Vytautas il Grande, si adoperarono per diffondere la fede cristiana nel loro territorio, che fino ad allora era pagano. Essi stabilirono la gerarchia ecclesiastica, costruirono chiese e perfino insegnarono il catechismo ai loro sudditi.

La costruzione di una chiesa a Šiluva fu per iniziativa di un nobile chiamato Petras Gedgaudas, che lavorava al servizio di Vytautas il Grande. Gedgaudas nel 1457 destinò terreno e altre risorse per un tempio in onore di Nostra Signora. La nuova chiesa assunse la fama di un tempio mariano. Nel sedicesimo secolo, un pastore luterano si lamentava che membri del suo gregge viaggiavano a Šiluva per partecipare alla festa cattolica con le indulgenze della Natività di Maria. Infatti la riforma protestante, proclamata da Martin Lutero nel 1517, colpì la Lituania in modo rapido e forte, cominciando dalla nobiltà. Dal 1532, il proprietario della chiesa di Šiluva divenne un luterano. Nei decenni seguenti, molte chiese cattoliche furono confiscate e chiuse.

In questo periodo un parroco a Šiluva seppellì una cassa di ferro con documenti riguardanti la fondazione del tempio e articoli sacri. Probabilmente lui nascose queste cose per proteggere i diritti di proprietà della Chiesa ed evitare profanazioni. I calvinisti sostituirono i luterani come forza dominante a Šiluva intorno al 1555. Ben presto essi chiusero il tempio cattolico ed esiliarono il suo clero. La chiesa rimase inutilizzata fino alla fine del secolo, quando fu demolita. Erano quelli tempi di confusione religiosa. Molte persone di potere passarono attraverso varie denominazioni protestanti nel giro di pochi anni. Molti semplici contadini mantennero le loro convinzioni cattoliche ma non potevano praticare quella fede.

La riforma protestante iniziò a perdere forza in Lituania intorno all'inizio del diciassettesimo secolo, per una serie di ragioni. Da una parte, i calvinisti locali si erano orientati verso l'arianesimo, che nega la divinità di Gesù Cristo, un estremismo inaccettabile per molti nobili. Nello stesso tempo, i gesuiti iniziavano ad arrivare nella regione infiammati di zelo e avendo sulle loro labbra i chiari insegnamenti del concilio di Trento, e i cattolici iniziarono a lottare per recuperare le loro chiese perdute.

Ma un fattore in più influenzo fortemente il cambiamento di corso e il ritorno al cattolicesimo: un intervento della Madre di Dio e di ogni cristiano, che spingeva i credenti a ritornare al vero culto del Suo Divin Figlio.

La storia dell'Apparizione

L'anno era il 1608. Il resoconto più antico a noi rimasto, scritto nel 1651, descrive l'evento in questo modo. Alcuni giovani pastori stavano pascolando il gregge nel territorio dell'antico tempio. Sulla sommità di una larga pietra nel campo, essi videro una giovane con capelli fluenti, che reggeva in braccio un bimbo e che piangeva tristemente.

Uno dei bambini corse a dire al catechista calvinista di Šiluva cosa essi avevano visto. Il catechista, insieme al rettore del seminario calvinista, vennero sul posto, videro la giovane, e le domandarono: "Giovane donna, perché piangi?".

La giovane rispose: "Piango perché la gente era solita adorare Mio Figlio in questo luogo, ma ora essi arano e seminano". Poi lei scomparve.

La notizia dell'apparizione si diffuse in fretta. Il vescovo mandò un suo legato a investigare la cosa e a parlare con i testimoni. Questo inviato ufficiale tentò di trovare il sito esatto dell'antica chiesa come anche i documenti della sua fondazione, per un ricorso legale al fine di recuperarne la proprietà. L'unico uomo che sapeva dove la cassa di ferro era stata sepolta era ora vecchio e cieco. Quand'essi lo condussero al campo con la pietra, lui miracolosamente recuperò la vista e fu in grado di localizzare dove era sepolta la cassa con i documenti e le altre cose di valore.

La costruzione del Santuario

Grazie a questi documenti, la Chiesa cattolica vinse un processo legale per recuperare la sua terra a Šiluva. Fu costruita una cappella sulla pietra dell'apparizione e vicino fu eretta una chiesa sul luogo del tempio originale del 15° secolo. La nuova chiesa di Šiluva immediatamente attrasse folle a migliaia, cosa piuttosto inaspettata in un'area a predominio protestante. Secondo I resoconti storici scritti in quel tempo, aveva fama di un luogo di speciali grazie e miracoli, dove le persone diventavano cristiani più devoti. Nel giro di pochi anni, la chiesa dovette essere allargata.

Un segno della vitalità del rinato tempio mariano è il fatto storico che nel 1677 ben 12 preti risiedevano a Šiluva per la cura spirituale dei pellegrini. Fino a quel tempo, l'attività pastorale era a volte cresciuta a volte diminuita, in diretta correlazione con guerre e carestie e persecuzioni, ma non si era mai interrotta. L'attuale chiesa di Šiluva fu costruita tra il 1760 e il 1773 in stile tardo barocco, con muri esterni di mattoni rossi. All'interno, l'iconografia alterna i temi dominanti della Madre di Dio, di Cristo e della Chiesa. Il Papa Paolo VI le diede il titolo di basilica minore nel 1974.

L'attuale cappella di Nostra Signora Salute dei Malati sorge sopra la roccia dell'apparizione con la forma di una torre alta 44 metri. La sua costruzione risale all'inizio del ventesimo secolo per commemorare il terzo centenario dell'apparizione, e fu completata dopo la prima guerra mondiale, nel 1924. La decorazione della cappella, tuttavia, fu completata solo nel 1999, essendo stata bloccata per decenni dalla persecuzione religiosa sovietica.

Il quadro di Maria e del Bambino Gesù che è collocato sopra l'altar maggiore del tempo era considerato, fino a tempi recenti, un resto della chiesa del quindicesimo secolo che fu nascosto nella cassa di ferro con i documenti legali, e riscoperto con questi documenti nel luogo dell'apparizione del 1608. Pero' studi scientifici durante il lavoro di restauro dell'immagine nel 2001-2003 hanno mostrato, quasi senza alcun dubbio, che l'immagine è il lavoro di un pittore locale all'inizio del diciassettesimo secolo. Molto probabilmente fu dipinto dopo l'apparizione, per la nuova chiesa a Šiluva, e più tardi è stato allargato, aggiungendo la parte al di sotto dei piedi del Bambino, per accordarsi meglio con la chiesa allargata che fu completata nel 1651.

L'icona della Madonna

Esso è una copia dell'icona Salus Populi Romani, che è venerata nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, la più antica chiesa occidentale dedicata alla Vergine Maria. L'icona ritrae la Madre di Dio con grande dignità. I suoi occhi sembrano indicare a chi guarda di contemplare il Suo Figlio. Il Bambino, seduto sulle sue braccia, guarda sua Madre, e intanto con la sua mano destra benedice la gente.

L'immagine di Šiluva, pittura a olio su tela, segue lo stesso schema della Salus Populi Romani. Solitamente è coperto, eccetto per i volti e le mani di Maria e di Gesù, da un rivestimento d'oro e d'argento. Il rivestimento fu fatto nel 1674 usando ex voto (oggetti devozionali che i pellegrini spesso lasciano come segno di ringraziamento per grazie speciali).
Dal diciasettesimo secolo, i resoconti dei vescovi locali alla Santa Sede pongono l'accento sul fatto che la gente ha una grande devozione per questa immagine ed ottiene grazie speciali quando pregano di fronte ad essa.

L'incoronazione dell'Icona

Nel 1775 la Santa Sede concesse il permesso di incoronare solennemente Maria e Gesù nella miracolosa immagine di Šiluva. Ma prima di procedere all'incoronazione, il poco tempo prima incardinato vescovo Steponas Giedraitis decise di investigare più ampiamente quelli che erano ritenuti miracoli. Egli costituì una commissione per intervistare la gente sotto giuramento, e di esaminare gli ex voto ed i resoconti scritti di miracoli.

Infine, nel 1786, il vescovo stabilì una data per l'incoronazione: l'8 settembre, la festa liturgica titolare del santuario. Egli annunciò la decisione in una lettera circolare che diceva quanto segue:

“Noi abbiamo effettuato un'investigazione sui fatti, in accordo con le regole e le norme della Chiesa, con obiettività, riferendoci non all'immaginazione ma a dichiarazioni di testimoni oculari e di esperti: teologi, dottori e altri con competenza in materia. Infine, basandoci sull'opinione di saggi e competenti consiglieri, siamo arrivati alla conclusione che dal 1622 l'eterno ed onnipotente Dio, per mezzo di grazie chiaramente concesse, veramente ha voluto essere miracoloso in quel dipinto della nobilissima Vergine Maria di Šiluva.”

L'immagine fu adornata con due corone in oro massiccio. Circa 30.000 fedeli presero parte alla solenne celebrazione di tre giorni. Oltre a moltitudini di gente semplice, furono presenti ufficiali di alto rango dalla Lituania e dalla Polonia, così come membri della nobiltà e una dozzina di vescovi. Quello fu ne' il primo ne' l'ultimo di una moltitudine di atti di culto a Šiluva. Nel 1886, una folla di 40.000 persone partecipò al centenario della coronazione. La gente venne nonostante gli sforzi della Russia zarista di chiudere l'accesso al santuario. La Russia aveva annesso la Lituania nel 1796.

Durante il primo periodo d'indipendenza della Lituania, nel ventesimo secolo tra le due guerre mondiali, tra 100.000 e 150.000 pellegrini normalmente visitarono Šiluva ogni anno durante l'ottava della Natività di Maria. Un resoconto pubblicato di questa festa titolare nel 1933 descrive le strade tutte intorno piene di auto e di autobus, e di pellegrini che camminano e cantano:

“Qui un pover'uomo arriva dall'altra parte della Žemaitija con il suo bambino ammalato. La' una madre preoccupata prega il rosario per suo figlio o suo marito. Vanno e vanno, migliaia di Lituani che soffrono in silenzio, per lamentarsi presso la loro Madre Miracolosa e invocare il suo aiuto nelle loro necessità... Anche il cuore più duro si scioglierebbe in lacrime al vedere i pellegrini che cadono a terra dal limitare del bosco e si avvicinano sulle loro ginocchia sanguinanti... O caro mio Dio, quale fede profonda risplende su quei volti che guardano con fiducia alle torri del santuario.”

I popoli accorrono al Santuario tra guerre e persecuzioni

La gente veniva a Šiluva per cercare materna consolazione, senso, assistenza, incoraggiamento. Erano molti perfino durante il 18° secolo quando soldati polacchi, svedesi e russi attraversarono il territorio della Lituania più volte, combattendo tra loro per il controllo della regione; inoltre, dopo di ciò, carestia e malattie si diffusero sul territorio, uccidendo metà della popolazione. Vennero anche a Šiluva molte anime tribolate nel diciannovesimo secolo, quando gli occupanti zaristi cercarono di “russificare” l'area, proibirono la stampa lituana, chiusero le chiese cattoliche di rito orientale e in generale resero la vita difficile a tutti.

E ovviamente veniva molta gente bisognosa dell'aiuto e della consolazione di Maria durante e dopo la seconda guerra mondiale. L'Unione Sovietica invase la nazione e mandò migliaia di persone in Siberia. Poi la Germania nazista la invase, mandando migliaia di altri nei campi di concentramento. E poi ritornò l'armata rossa, e questa volta l'Unione Sovietica con il suo potere disumano e ateistico prese il controllo della nazione per mezzo secolo, fino all'indipendenza lituana che sorse infine nel 1990-1991.

L'arcivescovo Tamkevičius dice che Šiluva ha contribuito grandemente alla conservazione e alla crescita della fede in tempi molto difficili. Lui personalmente si è preso cura spirituale di molti pellegrini qui, partire dagli anni 1960. Come egli stesso afferma: “La gente qui cercava Dio, e lo trovava. Non è una coincidenza che il governo sovietico ha fatto tutto quello che poteva per impedire l'accesso a Šiluva.

Tra le altre misure, le autorità comuniste chiusero le strade che conducevano alla città, proibirono ai mezzi di trasporto di portare la gente in quel luogo, diffusero voci di epidemie pericolose in quell'area, e perfino mandarono gente in esilio o in prigione per aver partecipato a processioni religiose. Ma ci furono sempre persone che osarono venire al santuario, qualunque fossero gli ostacoli o le conseguenze.

La peculiarità dell'apparizione di Šiluva

Tra le apparizioni della Beata Vergine Maria, quella di Šiluva si distingue non soltanto per la sua antichità, secondo Mons. Tamkevičius, ma anche perché è forse l'unica volta in cui Nostra Signora ha diretto il suo messaggio a cristiani non cattolici, il che è un fatto con significato teologico ed ecumenico. L'apparizione mostra che la Madre del Redentore si preoccupa di ciascuno, poiché Gesù è morto in croce non solo per i cattolici, ma per tutti gli uomini.

Sì, continua Mons. Tamkevičius, a Šiluva Nostra Signora ha chiamato i figli della Riforma a ritornare alla pienezza della Chiesa fondata dal suo Figlio, all'adorazione di Gesù nell'Eucaristia, al culto di Dio attraverso la Roccia di Pietro. Ma soprattutto, lei ha chiamato ciascuno senza eccezione a far posto nella propria vita per Cristo, a esaminare la propria coscienza se, preoccupato di “arare e seminare”, non abbia dimenticato Dio.

Egli dice che il messaggio di Šiluva non è meno rilevante ai giorni nostri, poiché il mondo secolarizzato comprende solo le cose economiche e materiali, lasciando da parte i valori spirituali.”Se Maria apparisse oggi,” dice il vescovo, “lei dovrebbe ripetere la stessa cosa che ha detto 400 anni fa: 'Mio Figlio veniva adorato, ma ora la maggioranza della gente si occupa in qualcos'altro'.”

Šiluva quindi ha un messaggio universale. E uno può paragonare i suoi notevoli frutti di vita cristiana con quelli di santuari mariani più famosi. Padre Eduardas Simaška che ha 98 anni ne è un testimone oculare. Lavorando nel santuario lituano per molti anni, lui dice di aver personalmente scritto riguardo a 450 miracoli e favori spirituali ricevuti da pellegrini.

Ciò che più colpisce Mons.Tamkevičius sono le code costanti ai confessionali a Šiluva, e la straordinaria sincerità con cui la gente confessa i suoi peccati e si riconcilia con Dio. A Šiluva, lui dice, le anime si ravvivano di nuova pietà e decidono con l'aiuto di Maria di mettere in ordine tutti gli aspetti della loro vita spirituale.

Così non è sorprendente che un santuario mariano tanto importante è ancora poco conosciuto fuori della nazione, considerando il relativo isolamento della Lituania negli ultimi secoli. Di certo, gli emigranti lituani durante la prima metà del ventesimo secolo hanno portato con sé la devozione per Nostra Signora di Šiluva negli Stati Uniti, in Australia e altrove. Il santuario nazionale dell'Immacolata Concezione a Washington, D.C. contiene persino una cappella dedicata all'apparizione di Maria nella nazione baltica. Oggi la nazione lituana rifiorisce. Negli ultimi 15 anni, la nazione ha ravvivato la sua cultura nazionale, ha raggiunto la crescita economica e si è inserita nell'Unione Europea. Nello stesso tempo, la devozione a Nostra Signora di Šiluva si diffonde, con il suo invito a incentrare la propria vita su Gesù Cristo – un bilanciamento molto necessario alle nuove tentazioni del materialismo di stile occidentale.

Il Giubileo per i 400 anni dall'Apparizione

In questo contesto, il giubileo di 400 anni a Šiluva sembra provvidenziale. Nei due anni di preparazione, il santuario ha visto un aumentato flusso di pellegrini, specialmente nei giorni delle feste della Beata Vergine e al giorno 13 di ogni mese – che fin dal 1981 e' stato definito “giorno di Maria”.

Nel frattempo, copie dell'immagine miracolosa del santuario hanno viaggiato attraverso la Lituania e le comunità lituane all'estero, stimolando una rinascita della vita religiosa in molte parrocchie e numerose conversioni personali. L'anno del giubileo include congressi Mariologici ed Eucaristici, a complemento della celebrazione principale del quarto centenario al santuario durante la prima metà di settembre. La preparazione materiale per ricevere grandi gruppi di pellegrini da varie nazioni è stata intensa. Il santuario è stato rinnovato, le vie di accesso sono state migliorate ed è sorto un nuovo centro di informazione per i pellegrini. L'aiuto dal governo lituano (che Mons.Tamkevičius chiama una sorpresa e un favore di Nostra Signora) è stato utile per finanziare l'allargamento della piazza centrale del santuario.

Il buon vescovo ha altri progetti in mente per sviluppare l'opera del santuario mentre Nostra Signora invia i mezzi. Essi includono un centro per alloggiare i pellegrini, case di ritiro e un piccolo convento di suore che potrebbero prendersi cura del santuario.

“Le autorità sovietiche hanno fatto tutto il possibile per lasciare la città di Šiluva mezzo vuota e inaccessibile ai pellegrini”, nota Mons. Tamkevičius. Egli considera parte della sua missione rettificare questo, in modo che moltissime anime possano venire qui e beneficiare della potente intercessione materna della Beata Vergine Maria.

(Traduzione di: Bradley, Bryan P., “La Virgen de Šiluva”, Scripta de Maria, 2008)

Fonte: www.siluva.lt

Altre apparizioni mariane

Lettera ai protestanti

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