La perdita della memoria è il disastro di una civiltà

di Francesco Alberoni


Ho assistito agli esami di recitazione del Centro sperimentale di cinematografia. I partecipanti erano già stati selezionati in modo rigoroso fra centinaia di aspiranti e l'esame veniva condotto da grandi maestri del cinema italiano. A un certo punto un esaminatore domandava al candidato di recitargli una poesia, un monologo, qualsiasi cosa. La stragrande maggioranza non poteva farlo, non sapeva a memoria niente. Niente di niente, neanche la «Vispa Teresa ». Nella nostra scuola i pedagogisti hanno imposto che gli studenti non imparino più nulla a memoria. Non domandatemi perché, credo sia l'espressione della volontà di oblio che si diffonde nei periodi di crisi di una civiltà. Gli insegnanti del Centro mi dicevano che le conseguenze sono disastrose perché chi fin da piccolo non ha mai imparato a mandare a memoria nulla ne perde la capacità e i nostri giovani impazziscono letteralmente per poi mandare a memoria un copione, magari in inglese.

Ma questa volontà di oblio è alla base di un altro disastro della scuola, la dimenticanza della storia. Oggi la storia viene insegnata senza date, cioè senza successione cronologica. Se chiedete a uno studente di mettervi in ordine cronologico Cristoforo Colombo, Maometto, Buddha, Carlo Magno, Giulio Cesare e Garibaldi non sa farlo. Figuratevi a dire il secolo in cui sono vissuti! Sono convinto che l'ignoranza della storia è stata una della cause principali degli errori politici dell’Occidente. Se gli americani avessero conosciuto la storia avrebbero saputo che l'Iran moderno è nato da una rivolta religiosa guidata da Shah Ismail che ha cacciato i mongoli. E che gli ayatollah (e quindi Khomeini) sono i successori del capi guerrieri che hanno edificato il nuovo Stato. E avrebbero anche saputo che l'11 settembre è la data in cui nel 1684 l'armata guidata da Giovanni Sobiesky, innalzando lo stendardo della Madonna di Czestochowa, ha annientato l'esercito di 300 mila turchi che stava per conquistare Vienna. E, in tal modo, ha dato inizio allo sfacelo dell'impero ottomano. Loro non lo sapevano, ma Bin Laden sì, e quel giorno, distruggendo le Torri gemelle, voleva vendicare quella disfatta.

Solo due esempi ma che indicano quanti altri errori faremo nel futuro nei rapporti con civiltà come l'Islam, la Cina, l'India che si risvegliano e che ricordano perfettamente la loro storia mentre noi dimentichiamo la nostra. Signori pedagogisti, signori insegnanti, signori politici, signori strateghi, vogliamo ricominciare a studiare?

12 settembre 2005 - Corriere della Sera

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