Ma questa volontà di oblio è alla base di un altro disastro della scuola, la dimenticanza della storia. Oggi la storia viene insegnata senza date, cioè senza successione cronologica. Se chiedete a uno studente di mettervi in ordine cronologico Cristoforo Colombo, Maometto, Buddha, Carlo Magno, Giulio Cesare e Garibaldi non sa farlo. Figuratevi a dire il secolo in cui sono vissuti! Sono convinto che l'ignoranza della storia è stata una della cause principali degli errori politici dell’Occidente. Se gli americani avessero conosciuto la storia avrebbero saputo che l'Iran moderno è nato da una rivolta religiosa guidata da Shah Ismail che ha cacciato i mongoli. E che gli ayatollah (e quindi Khomeini) sono i successori del capi guerrieri che hanno edificato il nuovo Stato. E avrebbero anche saputo che l'11 settembre è la data in cui nel 1684 l'armata guidata da Giovanni Sobiesky, innalzando lo stendardo della Madonna di Czestochowa, ha annientato l'esercito di 300 mila turchi che stava per conquistare Vienna. E, in tal modo, ha dato inizio allo sfacelo dell'impero ottomano. Loro non lo sapevano, ma Bin Laden sì, e quel giorno, distruggendo le Torri gemelle, voleva vendicare quella disfatta. Solo due esempi ma che indicano quanti altri errori faremo nel futuro nei rapporti con civiltà come l'Islam, la Cina, l'India che si risvegliano e che ricordano perfettamente la loro storia mentre noi dimentichiamo la nostra. Signori pedagogisti, signori insegnanti, signori politici, signori strateghi, vogliamo ricominciare a studiare? 12 settembre 2005 - Corriere della Sera |