Le origini del santuario Le origini del santuario della Madonna del Ruscello risalgono al 1604. A trecento metri dal castello di Vallerano, un piccolo centro della catena appenninica dei Cimini, poco distante da Viterbo, vi era ai margini di un piccolo ruscello una cappellina con un affresco della Vergine ed il Bambino del 1400. Il tempo e le intemperie avevano reso quasi irriconoscibile la sacra immagine, tanto che il pittore Stefano Menicucci volle restaurarla, ma mentre l’artista era intento nel restauro della bocca, dalle labbra della Vergine sgorgò miracolosamente del sangue. Folle di fedeli accorsero, e con le offerte raccolte l’otto marzo 1605 si diedero inizio i lavori per la costruzione del tempio. Sul luogo del miracolo giunsero anche i principi Farnese, signori di Vallerano, che diedero un’enorme contributo per l’edificazione del santuario. Un vero e proprio monumento architettonico, a circa 60 km. da Roma, si giunge nel paese dalla "strada romana", attuale via Salita; sulla destra si scorge adagiata nel verde la bella costruzione che sorge proprio sul luogo del miracolo, immenso reliquiario alla venerata immagine mariana. Un vero gioiello d’arte d’inizio seicento, la pianta con i prospetti , la facciata e alcuni particolari ornamentali derivano dai disegni del celebre architetto Jacopo Barozzi da Vignola, autore peraltro di tante realizzazioni artistiche dell’alto viterbese. Nell’insieme della costruzione lo stile che prevale è quello barocco, ma non il barocco sontuoso, fatto d’ori e sfarzosi stucchi, ma di un genere snello, armonioso di notevole influsso rinascimentale.
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