STUDIO DELLA SEGRETERIA DELLA DIFESA:

ANALISI DEGLI 11 UFO AVVISTATI NELLO SPAZIO AEREO DELLA CITTÀ DI CARMEN

 
Con questa seconda nostra traduzione dallo spagnolo, di un interessante studio elaborato da Rodolfo Garrido Cotham, pensiamo di poter offrire dati importanti su quanto è accaduto nei cieli di Copalar e di Carmen, in Messico.
 
Studi basati sui dati qualitativi forniti dal rivelatore termico nella zona degli Infrarossi FLIR
Studio elaborato da: Rodolfo Garrido Cotham
 
REFERENZE GENERALI:
Data dell'Evento: 5 Marzo 2004.
Ora dell'Evento: Dalle ore 17:00 alle ore 17:30.
Evento: In Commissione.
Luogo: Spazio Aereo Città di Carmen a 10,500 Fts.
Coordinate: LAT N 18° 26.60': LON W 90° 45.69'
Gruppo Sensori: FLIR STAR ZAFIRO II
RADAR AN/PS 143 BRAVO VICTOR 3
Rilevamento Radio: 50 miglia.
Range di temperatura del FLIR: da -40°C a +1500°C
Lente della telecamera: Germanio.
Aereo: Merlín C26A Bimotore

UFFICIALI COINVOLTI
Capitano di Navigazione: Maggiore Magdaleno Castañón Núñez
Operatore FLIR: Tenente Mario Adrián Vázquez
Operatore Radar: Tenente Germán Marín Ramírez
Tutti e tre appartenenti allo Squadrone Aereo 501

CONDIZIONI ECCEZIONALI DEL FENOMENO
1) rilevamento degli oggetti luminosi con sensori coordinati con FLIR e Radar.
2) rilevamento visuale degli oggetti nonostante si trovassero nella scala di sensibilità del Radar e del FLIR.
3) rilevamento degli oggetti da parte dei capi dei radar locali militari.
4) rilevamento delle frequenze acustiche emesse dagli oggetti.
5) rilevamento di comunicazione e identificazione degli oggetti.

IMPOSTAZIONE INIZIALE ANALITICA
Gli strumenti specificati nella sezione Referenze Generali, sono in grado di rilevare soltanto il movimento nel raggio d’azione del Radar e la presenza di calore, registrando una differenza con la temperatura di fondo.
Il FLIR specificato fornisce solo immagini di valore qualitativo e non quantitativo. Questa è la ragione per cui i dati raccolti e comunicati dagli ufficiali incaricati stabiliscono soltanto dei parametri visuali e non parametri numerici digitali.
Degli strumenti molto sofisticati permettono di immagazzinare in una scheda di tipo PC MCIA un totale di 170 Mb di informazioni, la quale, a sua volta, stabilisce modelli numerici di ogni pixel, dando così informazioni sui valori di temperatura per pixel, distanze e forme specifiche di fondo.
In mancanza di questa strumentazione e di queste informazioni, le immagini sono soltanto in grado di stabilire in maniera ottica e deduttiva alcuni aspetti di ordine chimico, elettrico, magnetico ed elettromagnetico, o mostrare alcuni fenomeni interessanti correlati che si manifestano attorno agli oggetti in esame, come ad esempio aloni, nubi, riflessi.

CONDIZIONI GENERALI
Le condizioni meteorologiche della zona aerea interessata erano ottime: vento inferiore a 35 km./orari, umidità relativa pari al 72% e temperatura media di 34° C. A 10.500 Fts. di altezza, la temperatura media era di -27° C. e la visibilità media pari al 96%.
La regione non registra né attività vulcanica, né movimenti tettonici. Non sono presenti centrali d’immagazzinamento e distribuzione di corrente elettrica importanti.
In base a quanto è stato appena detto, non si incontrarono fonti di fenomeni elettrici, magnetici da parte di centrali elettriche o movimenti sismici, né possibilità di effetti di palla di fuoco per attività vulcanica.
In quel momento, non sono state registrate né tormente solari né esplosioni solari significative, per cui si escludono gli effetti luminosi di ionizzazione come il fuoco di San Telmo o le tormente elettriche.

ANALISI 


A causa della mancanza di valori quantitativi da parte della strumentazione, possiamo fornire soltanto stime qualitative sulla base delle immagini e dalle testimonianze degli operatori di turno, così che dai modelli a seguito presentati si può trarre una spiegazione logica sulla base delle conoscenze tradizionali della normale tecnologia aerea a nostra disposizione, ossia la tecnologia convenzionale.
Nell'immagine si osservano due oggetti simmetrici di natura sferica, sospesi a 10,700 Fts. Le condizioni luminose, di tipo radiante, sono le stesse che presentano l'emissione di un alone di ognuno di essi.

Le condizioni osservate propongono i seguenti punti di analisi:

1 - Gli aloni osservati seguono i modelli di induzione magnetica che riproducono il modello della Dinamo di tipo a2.
Questo modello è sostenuto dal fisico- matematico Dr. S. Childress che, nel suo trattato di Cinematica, ha stabilito il modo in cui potevano ottenersi campi di tipo toroidale e poloidale simili a quelli che genera un campo elettromagnetico di qualsiasi pianeta.
Il suo modello JB´/Jt - kmV2B = (v - B0) determina il campo magnetico derivato dalle parti fluttuanti di ogni oggetto. Allo stesso modo i circuiti formati dai campi sono simili a quelli osservati nell'immagine, per cui si determina che l'alone è indizio evidente di esso.

2 - Il campo indotto è radiale e si propaga in maniera concentrica a una distanza di 13 volte il diametro dell'oggetto. Si osserva che le nubi non presentano nessun alone, anche se il FLIR rivela un’emissione termica che dimostra visivamente che l'alone non è il prodotto di un’emissione o di un riflesso termico del sole, bensì un mezzo di dissipazione termica originatosi dal campo elettromagnetico presente negli oggetti di studio. I sistemi di navigazione aerea attuali non dipendono dai principi della meccanica e della dinamica dei fluidi né per la loro autonomia né per il loro spostamento in sistemi di dinamica magnetica: si sostengono in base all’emissione di fonti di grandi quantità di energia stazionaria. Non esiste una tecnologia creata per fornire una richiesta così alta di energia nei sistemi ridotti, tanto meno nei sistemi chiusi ed autonomi come quelli di una navicella. Per generare un campo indotto, come si può vedere nell'immagine, è necessario generare almeno un campo magnetico di circa 200.000 Gauss. Questa magnitudo può essere ottenuta soltanto da pochi laboratori nel mondo, aventi sistemi di controllo e sicurezza altissimi. Non so come la si possa ottenere in modo autonomo, per esempio nel caso di un oggetto che vola nell'atmosfera senza alcun collegamento con la terra.

3 - Anche se il modello precedentemente fornito può essere ricavato e può essere dimostrato grazie alle relazioni matematiche fornite da Maxwell, quali:

VxH = J + JD/Jt
VxE = - JB/Jt
V * B = 0
V * D = Pe

Si può sostenere la presenza di campi magnetici di tipo Turbolento, gli stessi che furono sviluppati dall’astrofisico Dr. E. N. Parker (B = B0 + b), originando campi secondari che possono essere pilotati da un sistema di direzionamento tecnologico, sono capaci di sostenere l’oggetto, creando vortici di maggior energia e costituiscono contemporaneamente fuochi di attrazione termica per i sensori del FLIR, così come lo si può vedere nella parte inferiore dell’immagine. 
 

Questi principi sono stati riscontrati solo nel comportamento dei corpi stellari, mai in tecnologia controllata, poiché i campi sono tanto intensi che ancora non abbiamo raggiunto né lo sviluppo scientifico né quello tecnologico per ottenerli. Occorre chiarire che tali perturbazioni non sono i fuochi del campo generati dall'oggetto, in quanto, come si può notare, il campo radiale concentrico di ogni oggetto non ha come centro di riferimento il punto indicato dal FLIR. Il riferimento di origine è lo stesso oggetto centrale.
Inoltre il campo magnetico di un oggetto è maggiore dell'altro. Ciò dimostra che i due oggetti sono indipendenti fra loro e che, molto probabilmente, uno di loro o si trova leggermente più lontano, oppure emette un campo più debole.


4 - Le immagini in rilievo ci mostrano la presenza di due masse che si dispongono in piani diversi, come dimostrato dalla massa della nube, indicandoci così che l'eco captato per effetto della risonanza magnetica dal radar è esatto ed effettivamente esistente. Ciò trova conferma nel rivelamento sincronizzato del FLIR, secondo il quale i due radar rivelano una presenza di calore e di materia nello stesso luogo e nello stesso istante.


Allo stesso modo l’immagine in rilievo mostra che il campo emesso perturba anche il mezzo, lasciando una traccia in rilievo sull'atmosfera nella zona periferica degli oggetti. Di fronte ai dati forniti da questa immagine, considerando che gli oggetti non si trovavano a più di 2 miglia di distanza, e che non potevano essere visti ad occhio nudo dagli operatori, non si trova una spiegazione plausibile, a meno che questi non emettano nello spettro dell'infrarosso. Tuttavia, nessuna tecnologia di navigazione aerea raggiunta finora può sottostare a questi principi.
A questo punto presento alcuni proposte di tecnologia d'avanguardia relativa ai camuffamenti elaborati dall'Università di Tokio, come descritto più sotto.

5 - Un altro elemento distintivo nelle analisi agli oggetti intercettati che vale la pena di mettere in risalto è:
La combinazione del campo magnetico osservato che circonda gli oggetti unitamente al loro spostamento, la quale origina una deformazione degli stessi molto simile a quella che si manifesta nella elettrodinamica dei campi magnetici in mezzi continui.
Pertanto, il campo magnetico genera una frizione con il mezzo magnetico presente nell'atmosfera, originando fenomeni di ionizzazione nel momento in cui uno di loro si muove.
Questo movimento provoca una deformazione tipica sul campo generato dall'oggetto, la quale, a causa dell’induzione magnetica, si deforma, orientandosi nella zona di scarica ionica per ristabilire il suo equilibrio naturale.
La zona è per natura opposta al suo spostamento e genera una scia tipo "jet" e una deformazione del campo nella stessa direzione. Il fenomeno e i relativi particolari si possono vedere nelle immagini seguenti. Questo è altro elemento che giustifica e fornisce la prova che gli oggetti possiedono e sono avvolti da intensi campi magnetici, necessari per la loro navigazione e il loro sostentamento antigravitazionale.

6 - Un altro aspetto importante è che la natura segue inesorabile una legge universale. L’Entropia, ΔQ/ΔT=S, detto in altre parole, il principio del disordine.
Gli eventi naturali si basano su questa legge universale, per cui i sistemi naturali tendono al disordine, mentre le formazioni aeree di questi oggetti non adempiono a questa legge naturale (come si può vedere nelle immagini), rispondendo ad eventi controllati innaturali e necessariamente di natura tecnologica per il suo controllo di navigazione.
La documentazione registrata dagli ufficiali mostra che gli oggetti hanno virato di 180° nel momento in cui si apprestavano a ritornare. Ciò dimostra che questo atto da parte degli oggetti, è stato deliberato, intenzionale e intelligente.
D'altro canto, le formazioni sono simmetriche e si ripetono. Si deduce che la vicinanza di tali oggetti all'aereo è strategica, per cui gli ufficiali, che godono di preparazione e capacità in tattica militare, si sono accorti in seguito al movimento avvenuto e alla disposizione che avevano assunto, che erano stati circondati, così hanno deciso di spegnere le luci dell'aereo.
È chiaro dunque non c’è stata nessuna aggressione o minaccia da parte di questi oggetti: i loro movimenti e le loro formazioni corrispondevano a manovre tattiche, ordinate, deliberate e intelligenti.

7 - Occorre fare una precisazione sul fenomeno delle fonti termiche registrate e segnalate dal FLIR nell'immagine.


Innanzi tutto ci si è chiesti se questi punti luminosi costituissero la parte materiale degli oggetti e in questo caso sarebbero dovuti essere considerarsi indipendenti tra loro. Secondo le nostre ipotesi iniziali si trattava di un unico oggetto, ed erano l’estensione delle sue strutture; tuttavia, un'analisi più approfondita ha rivelato che poteva trattarsi di un miraggio magnetico, in accordo ai segnali e ai principi di fisica matematica applicati ai campi di tipo sincrotonico.
In primo luogo i campi radiali generano propagazione concentrica, disegnando aloni i cui cambi di frequenza sono proprio quelli che li rendono visibili.
D'altro canto, le due fonti luminose si posizionano sotto gli oggetti radianti e non ai lati o sopra.
La risposta si può avere con la seguente osservazione e con la seguente ipotesi: le fonti si pongono esattamente nella frequenza radiante del primo alone visibile. Si osservi che le fonti non sono in collegamento fisico con la sfera maggiore.
Partendo dal presupposto che gli oggetti hanno una massa che è attratta dal centro della massa maggiore, la Terra, e che essa si trova sotto gli oggetti, dobbiamo stabilire che il vettore di gravità della loro massa punta verso il basso e non verso l’alto.
Considerando poi che gli aloni sono una prova di campi magnetici intensi e dinamici, si può stabilire che l’interazione nel campo magnetico della sfera maggiore e il vettore di gravità, che è pure una forza, interagiscono in maniera radiale e fisica, generando un vortice energetico che, a sua volta, emette luce e calore. Per questa ragione, i sensori del FLIR sono sensibili al fenomeno e lo rivelano.
I modelli del vortice sono stati teorizzati dalla scienza, in primo luogo nell'anno 1965 dal fisico Richard Feynman, premio Nobel nello stesso anno, il quale scrisse nella sua teoria di elettrodinamica quantica che, nell’interazione di due campi di forza, essendo uno di essi magnetico, si genera in maniera normale ad esso un campo di torsione quantico di verso opposto al vettore normale di riferimento.
Le leggi che governano questo principio furono stabilite dal Dr. V. Vladimirsky nel 1949, dando luogo alla teoria della radiazione sincrotonica. Il principio e la sua formulazione vengono riportati nell'immagine.


INVISIBILITÀ "AVANGUARDIA DEL CAMUFFAMENTO"
Attualmente il Dr. Susumu Tachi della Università di Tokio ha sviluppato le più avanzate tecniche di camuffamento conosciute come "Visione Cristalina" o "XTAL VISION" lo stesso che raggiunge l'effetto di invisibilità sulla materia.
La tecnica iniziale nella sua fase 1 consiste in:

un visore che combina immagini in movimento è in grado di rifletterle a distanza, creando così l’illusione della trasparenza della materia e dell’apparente invisibilità, secondo quanto ha dimostrato l'ingegnere giapponese Susumu Tachi, dell'Università di Tokio.

Il risultato dell'esperimento è sorprendente: grazie al dispositivo ottico, la persona oggetto dell'esperimento diviene trasparente. La tecnica impiegata si chiama Camuffamento ottico e si basa su un’idea molto semplice: se si proietta un’immagine di quello che sta dietro una persona sugli indumenti che indossa in quel momento, l’illusione che si crea è che il corpo di questa persona è trasparente.

La tecnica può applicarsi ad una scena reale in movimento attraverso un retro riflettore, unito a specchi che riflettono da diversi angoli uno spazio determinato. È questo retro riflettore che, strategicamente situato, riunifica il mondo illusorio con un oggetto materiale, offrendo alla vista un’immagine stereoscopica dell'altro lato che crea l’ingannevole illusione per cui l’oggetto materiale sembra essere trasparente. Lo scopo degli studi sulla realtà virtuale consiste nello sviluppo di un dispositivo che permetta ad un osservatore di toccare un oggetto virtuale come se fosse reale. Per raggiungere tale scopo, si impiega anche la visione cristallina, adatta ad ottenere un effetto di "realtà aumentata". La realtà aumentata permette di confondere, o unificare, una scena virtuale con una reale e può far sì che una mano reale possa essere osservata intervenendo in uno spazio digitale.
Inoltre, gli studi si sono sviluppati anche secondo il cosiddetto camuffamento ottico, ossia la tecnica che permette agli oggetti di diventare trasparenti grazie alla perfetta sincronizzazione che intercorre tra gli oggetti reali e quelli virtuali. Gli esperimenti che vengono effettuati nel Laboratorio Tachi, Università di Tokio, sono precursori delle applicazioni innovative nel campo della realtà virtuale. Oltre all’invisibilità, si effettuano ricerche anche nel progetto del teletrasporto, che consistono sia nella manipolazione di oggetti a distanza, sia nell'ottenimento della vita individuale e collettiva in spazi virtuali, che cercano di ottenere una simulazione di percezione di sensazioni quanto più reali.
Attualmente la seconda fase di questo nuovo e sorprendente effetto ottico, sta cercando di applicare tale tecnologia ottica a membrane nanotecnologiche. La membrana in questione adotterà la tecnologia ottica necessaria per ottenere l’effetto stereoscopico.
Il sistema di camuffamento potrebbe rendere la materia apparentemente invisibile, tuttavia, con dei sensori infrarossi è possibile registrare il calore da essa emesso e, con il radar, le sue risonanze elettromagnetiche.

REFERENZE
- GENERAZIONE DEI CAMPI MAGNETICI PLANETARI - Ana Leonor Rivera López, Istituto di Geofisica UNAM
- Nuove soluzioni dei problemi nei sistemi Cinematici - S. Childress J. Match 1, 205
- FISICA QUANTICA - Resnick Ed. Limusa
- TERMODINAMICA - Gordon Van Wylen Limusa

Nostra traduzione di uno studio di Rodolfo Garrido Cotham

Ovnis TV; 11 Maggio 2004

Tratto dal sito: www.edicolaweb.net