Apparizione di San Luca di Montefalco (PG)

Dalla fine del 1861 agli inizi del 1862

Madonna della Stella

Verso la fine del 1861 e sino agli inizi del 1862 la vergine apparve a Federico (Righetto) Cionchi (1857-1932) presso i ruderi dell'antica chiesa di san Bartolomeo. Il tempio era di modeste dimensioni, con tracce di un affresco mariano risalente al 1520. Col passare degli anni, la cappella era stata a poco a poco trascurata; intorno al 1815 il tetto della chiesa crollò: da quell'anno fu lasciata nel più completo abbandono. La cappella divenne un cumulo di ruderi ricoperti di rovi e di sterpaglia; restò quasi intatta l'abside, con l'immagine della Madonna e di Gesù Bambino, intorno a cui l'edera aveva formato una cornice di verde. Fin dal 1859 erano incominciate a circolare voci di presunte apparizioni o di canti melodiosi, visti o uditi intorno alla diroccata cappella. Nel 1860 una pia donna, Santa Bonifazi, morta poco dopo poiché molto ammalata, ripeté che la Madonna voleva essere onorata nella piccola chiesa, che perciò doveva essere restaurata.

Righetto, un bimbo di quasi 5 anni, figlio di poveri contadini che abitavano poco distante dal luogo, aggirandosi un giorno nei dintorni della cappella, si sentì chiamare per nome. Entrò istintivamente nella cappella e vide che c'era una Signora molto bella, vestita di rosso; gli si accostò e lei lo prese per la mano destra, accarezzandolo.

Tra le tante cose che gli disse, il veggente ricorda solo questo tenero avvertimento: "Righetto, sii buono".

La sorellina Rosa, presente, non vide nulla. La madre del piccolo, da lui messa al corrente del fatto, all'inizio non vi fece caso. Righetto però, quasi quotidianamente, si recava a "vedere la Madonna". Se ne accorse la vicina, che seppe dalla madre del piccolo le sue confidenze. La notizia delle visioni si sparse immediatamente e venne collegata alle affermazioni di santa Bonifazi. I pareri furono discordi e nacquero dicerie. Ma nel marzo del 1862 avvenne il primo di una lunga serie di miracoli che accreditarono il racconto del veggente: Giovanni Castellani, un giovane tisico che lottava con la morte, guarì non appena mise piede nel tempietto. La chiesa fu ricostruita ed inaugurata nel 1881. Rigetto a 20 anni entrò come fratello laico nella Congregazione dei padri somaschi, rimanendovi sino alla morte.

Notizie tratte dal libro:"Apparizioni mariane" di M.Gamba, ed.Segno

Madonna della Stella: uno dei templi mariani più frequentati


Il Santuario "Madonna della Stella" è situato nel verde dell'Umbria, al centro della pianura spoletina. Sul luogo dove sorge, esisteva una piccola chiesa dedicata a S. Bartolomeo Apostolo, quasi completamente rovinata. Solo l'abside era ancora in buone condizioni, e vi era riprodotto un affresco rappresentante la Madonna seduta su un piccolo trono con il Bimbo Gesù sulle ginocchia. Il dipinto, che ora è collocato sopra l'altare maggiore del Santuario, risale al 1520 ed è opera di Paolo Bontulli da Percanestro (Camerino MC).

Le apparizioni
L'inizio delle apparizioni mariane sul luogo dell'attuale Santuario sembra possa fissarsi nell'autunno del 1861, anche se la data è molto discussa dagli storici, alcuni dei quali vorrebbero farle iniziare tra febbraio e marzo del 1862. E' certo tuttavia che la prima manifestazione "pubblicamente evidente" del sovrannaturale avvenne nel marzo del 1862, con il primo miracolo, mentre, dalle testimonianze del piccolo veggente, Righetto Cionchi, si può dedurre che la Madonna avesse cominciato a farsi vedere già alcuni mesi prima. Mons. Giovanni Battista Arnaldi, allora Arcivescovo di Spoleto (1853-1867), che seguì gli avvenimenti accaduti attorno alla chiesetta di S. Bartolomeo e che ne diede la prima notizia al pubblico, nella prima relazione in merito afferma: "già da alcuni mesi la Vergine si era manifestata".
FESTA DEL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA STELLA
- 8 SETTEMBRE 2002 -

E' la prima festa che celebriamo al Santuario della Madonna della Stella chiuso per quattro lunghi anni dopo il disastroso terremoto del 1997. Vogliamo celebrarla nella gioia, per ringraziare la Madonna dell'assistenza nei lunghi e delicati lavori di restauro del suo meraviglioso Santuario. Vogliamo rivolgere a Lei uno speciale omaggio per i 140 anni (1862-2002) della sua presenza in mezzo a noi nel suo Santuario, che Lei ha voluto per portarci gioia, sorriso, speranza.

Arcidiocesi di SPOLETO-NORCIA (PG) Santuario di MADONNA DELLA STELLA
Comunità Passionista 06030 Madonna della Stella Montefalco (PG)
Tel. (0742) 39.90.32 - 39.94.15 Fax (0742) 39.94.15

Notizie tratte dal sito: www.umbriaonline.com

Il Servo di Dio

FRATEL RIGHETTO

    Federico Cionchi, chiamato popolarmente ‘Righetto’, nacque a San Luca di Montefalco (Perugia) il 15 aprile 1857, da famiglia numerosa e poverissima. A cinque anni tra i ruderi della cappella di San Bartolomeo Righetto visse l'esperienza delle apparizioni della Madonna da cui ebbe origine il santuario della Madonna della Stella, che divenne subito meta di pellegrinaggi. Dopo la morte del padre, Righetto si trasferì con la famiglia a Cannaiola, paese della madre. L’Arcivescovo di Spoleto, mons. Arnaldi, pensava di accogliere Federico nel suo seminario per avviarlo al sacerdozio; il progetto però fu troncato per la morte dell’Arcivescovo. Per interessamento di Pio IX ottenne allora di essere accolto come orfano nell’istituto Tata Giovanni di Roma, dove fu accompagnato dal parroco il 6 aprile 1869. Il 1°gennaio 1870 fece la prima comunione. Rimase nell’istituto nove anni. 
Nel 1878 Federico entrò nella Congregazione dei Padri Somaschi a Roma, come laico aggregato. Nel 1880 fu trasferito a Bassano Veneto, ove prestò la sua opera nell’orfanotrofio come assistente degli orfani e maestro di falegnameria. Nel 1883 fratel Righetto fu chiamato a far parte della comunità religiosa di santa Maria Maggiore di Treviso, dove rimarrà per quarant’anni, attendendo fedelmente al compito di sagrestano nel santuario. Il tempietto della Madonna, cuore del santuario, fu il centro della sua vita. Uomo di grande innocenza e umiltà, si ricorda la sua continua preghiera, la sua laboriosità, riservatezza e pazienza; era sempre pronto alle richieste di tutti, sempre con il ‘suo sorriso’. Nel 1919 subì un intervento chirurgico per carcinoma; nonostante il procedere del male e i disturbi conseguenti l’operazione, non si sottrasse a nessuno dei suoi compiti, anche ai più faticosi. Non si lamentava mai; a chi gli domandava del suo male, rispondeva con un sorriso. Il 31 maggio 1923 morì, edificando tutti con la sua santa morte. Nel 1932 la sua salma fu trasferita da Treviso al santuario della Madonna della Stella dove è visitata da persone che a lui si raccomandano. Perdurando ed estendendosi la fama della sua santità anche fuori d’Italia, accompagnata da molte grazie attribuite alla sua intercessione, il Vescovo di Treviso l’8 dicembre 1981 introdusse la causa di beatificazione, la quale, conclusasi nella sua prima parte a Treviso il 21 novembre 1984, sta ora proseguendo con la presentazione presso la Congregazione vaticana delle Cause dei Santi del materiale raccolto.

UNA TESTIMONIANZA

 

La vita di Righetto è un esempio di fedeltà, anche eroica, alla volontà del Signore, nella vita di ogni giorno; può dunque essere molto utile approfondirne qualche aspetto: per questo motivo si propongono nelle righe che seguono alcune parti della testimonianza, resa al Processo nel 1982, di Pietro Donadel, di Treviso, che tra i sei ed i quattordici anni, fino al 1920, conobbe personalmente Fratel Righetto:

 

"Ero ancora bambino, già prima dei sei anni, quando Padre Bianchi mi accolse nel Patronato, perché la mia famiglia era molto povera. Da allora ho cominciato a conoscere Fratel Federico. Nel 1920 mi sono sposato e mi sono trasferito da S.Maria Maggiore a S.Agnese e non ho più frequentato S.Maria Maggiore. Io quindi posso riferire di Fratel Federico quanto ricordo della mia adolescenza dai 6 ai 14 anni. Ho già detto che la mia famiglia era allora molto povera ed è stata continuamente assistita e beneficata dai Padri Somaschi, specialmente da Padre Bianchi, parroco, il quale affidava molto spesso l'opera di assistenza a Fratel Federico. Ricordo molto bene che tante volte ritornando da scuola la mamma mi diceva: "Oggi non c'è niente da mangiare". E mi dava il pentolino di terracotta e mi mandava a S.Maria Maggiore. Mi accoglieva Fratel Federico sempre sorridente, dicendomi: "Sei qua?". E mi riempiva il pentolino con tanta cortesia, che effettivamente voleva tener conto della forte povertà della mia famiglia e anche del mio difetto di balbuzie. Il suo modo di fare l'elemosina era per me una vera soddisfazione ed un buon incoraggiamento. Tornato a casa dicevo con grande letizia alla mamma: "Ho trovato Don Federico e mi ha riempito bene il pentolino e guarda quanti panetti mi ha dato!". Io ricordo ancora con riconoscenza la bontà con la quale Don Federico mi dava a nome di Padre Bianchi anche molti indumenti. Per le necessità della famiglia ho cominciato a lavorare a dieci anni e allora ho quasi abbandonato il Patronato, ma continuavo a frequentare la chiesa di S.Maria Maggiore. Conservo ancora il ricordo di Fratel Federico sagrestano molto attivo, sempre buono con tutti e in assidua preghiera, con la corona in mano, in ginocchio nella cappella della Madonna. Ho ancora sempre davanti a me, anche se sono passati quasi 80 anni, la sua figura di santo".

 

Notizie tratte dal sito della:

Pastorale Giovanile Vocazionale dei Padri Somaschi: http://www.somgiovani.net

 

La vita di Federico Cionchi: Il fedele sacrestano di Maria 

- scritta da P. Francesco Criveller, crs
 

Per richiesta: p.Carlo Crignola - P.zza XXV Aprile, 2 - 20121 MILANO 

tel. 02/6592847 - crsmiacc@tin.it

Altre notizie storiche sulla nascita del Santuario

Altre apparizioni mariane

Il sito dei Padri Somaschi