Una piccola Lourdes nel cuore dell’India: Il Santuario mariano più amato dalla gente in India è quello di "Nostra Signora della Salute" a Vailankanni. – Vi giungono pellegrini da tutta l’India cattolica, ma anche fedeli di altre religioni, soprattutto indù e musulmani. L'India è una terra che ti lascia senza fiato. Scenari di ineguagliabile bellezza, in cui coesistono gli aspetti più selvaggi con quelli più struggenti, soffusi di pacata dolcezza, si schiudono davanti agli occhi dei suoi visitatori, fra colori accesi e profumi così intensi che impregnano l’aria fino a stordire, in una sarabanda di luci e di voci assordanti. L’immenso subcontinente indiano è anche una terra dai mille contrasti, abitata da molteplici contraddizioni. Per dirla con le parole del celebre scrittore Rudyard Kipling, è un luogo dove "palazzi e topaie, miseria e orgoglio, fianco a fianco, si ignorano". Due secoli di colonizzazione inglese vi hanno lasciato in maniera indelebile la loro impronta. Infatti, al tempo dell’Impero Britannico, che raggiunse il suo apogeo sotto la regina Vittoria, alla fine del XIX secolo, allorché poteva estendersi su un quarto della superficie terrestre, l’India era considerata il "gioiello della Corona". Due culture, l’indiana e l’anglosassone, modellavano il suo volto millenario, in una fusione irripetibile di Oriente e Occidente. Ma, accanto ai segni del fasto e della scintillante mondanità, c’erano quelli assai più dolorosi e lancinanti della povertà e del degrado. Calcutta, la capitale del Bengala resa celebre dall’opera missionaria della Beata Madre Teresa, era una delle città più splendenti al tempo della Corona, e conserva ancora oggi alcuni tratti di quella metropoli, monumentale e magnifica, che era stata un giorno sotto l’Impero Britannico. Sulla costa del Golfo del Bengala, 250 km a sud della città di Madras, c’è un luogo assai singolare, un piccolo paese di appena cinquemila abitanti che oltre venti milioni di pellegrini, da ogni angolo dell’India e da altri Paesi della terra, vengono ogni anno devotamente a visitare. Questo ridente paesino indiano ricco di palmizi si chiama Vailankanni, circa 5000 anime, e a noi Occidentali il suo nome probabilmente non dice molto, ma nell’immaginario religioso dell’immenso Continente asiatico è conosciuto e venerato come la "Lourdes d’Oriente".
La Madonna, secondo la tradizione, avrebbe scelto proprio questo sperduto paese del Bengala per mostrare la sua sollecitudine materna, operando miracoli e apparendovi diverse volte. Una tradizione orale ben fondata parla di tre apparizioni di Maria. Prima apparizione. La prima apparizione risalirebbe al sedicesimo secolo. Un ragazzo indù, verso l'alba, come tutte le mattine da Vailankanni a Nagapattinam, stava andando a consegnare il latte al suo padrone; nonostante la mattinata fosse fresca la fatica si fece sentire e si fermò a riposare sotto un albero vicino ad un laghetto. Nel giro di poco si appisolò colto da un torpore insolito. Poi, improvvisamente, si ridestò e vide ai suoi piedi una dolce Signora aggraziata e dalla bellezza squisita che portava in braccio un bambino ancora più affascinante e di aspetto divino. Entrambi avevano degli aloni celestiali attorno alle loro teste. Il ragazzo rimase impaurito e sorpreso, mentre la Signora gli chiese del latte per il suo Bambino. Il ragazzo offrì con riverenza e timore il suo contenitore colmo di latte, offrendolo alla Signora. Il sorriso paradisiaco del Bambino e della Madre furono l'unica comunicazione. Il ragazzo, poi, si rimise in cammino. Quando giunse dal suo padrone, oramai al colmo della pazienza, il ragazzo chiese scusa al suo padrone sia per il ritardo che per il latte che mancava, ma non venne creduto. In quel momento vi erano anche altre persone presenti ad ascoltare il racconto, quando, improvvisamente, tra lo stupore generale di tutti, il latte cominciò ad ondeggiare sulla pentola e fluire fuori. Controllando il recipiente del latte il ragazzo si accorse che non mancava niente.
Seconda apparizione (1580 circa) Alcuni anni più tardi, verso la fine del 1500, la Madonna apparve di nuovo, questa volta a un ragazzo tamil dodicenne zoppo dalla nascita, figlio di una povera vedova, che vendeva burro in una piazza dello stesso villaggio di Vailankanni. La famiglia del ragazzo aveva cercato aiuto, per curare l'infermità, presso un ricco benefattore indù del luogo, che continuava però a farsi pregare senza decidersi. Ogni giorno il ragazzo zoppo sedeva sotto un albero nel tentativo di vendere ai viandanti assetati. Il giorno dell'apparizione vide una luce chiarissima apparire di fronte a lui, e, nella luce, una Signora dalla grazia incomparabile con un Bambino bellissimo nelle sue braccia. A lui la Vergine domandò un po’ di burro per il suo Bambino. Il ragazzo glielo diede. Poi la Madonna gli disse di parlare dell’accaduto al facoltoso indù della città vicina, Nagapattinam, chiedendogli di far costruire una Cappella nel luogo della Sua apparizione.
Terza apparizione. Il terzo miracolo, nel XVII secolo, riguarda invece dei mercanti portoghesi che, per intercessione della Vergine Maria, furono salvati dal naufragio. I mercanti stavano compiendo un viaggio dalla Cina a Ceylon, quando una fortissima tempesta li colse all'improvviso nel golfo del Bengala e loro invocarono la protezione della Stella del Mare: la Madonna. Durante la tempesta fecero un voto: se si fossero salvati avrebbero costruito una Chiesa dedicata alla Madonna, dovunque fossero sbarcati. Il mare tempestoso divenne calmo. La loro nave sbarcò vicina alla spiaggia di Vailankanni. Era l'8 settembre, la Festa della Natività di Nostra Signora. Essi furono poi condotti dai pescatori del luogo alla Capanna-Cappella.
"Madre della Buona Salute" Come sappiamo, da alcuni anni l’11 Febbraio, giorno in cui la Chiesa commemora l’Apparizione di Nostra Signora a Lourdes, è stato significativamente associato a un evento importante: la celebrazione della "Giornata Mondiale del Malato". Nell’anno 2002, in cui se n’è celebrato il decimo appuntamento, la Giornata ha avuto luogo proprio presso questo noto Centro di pellegrinaggio mariano dell’India meridionale, il Santuario della "Madonna della Salute" di Vailankanni. E, di certo, non a caso. Da diversi secoli, infatti, con fiducia e profonda devozione, milioni di uomini e donne raggiungono il Santuario situato sulle coste del Golfo del Bengala, certi dell’aiuto celeste della Madre di Dio per tutte le loro necessità, soprattutto guarigioni dalle sofferenze corporali che li affliggono. Come ha scritto il Santo Padre Giovanni Paolo II nel Messaggio per tale "X Giornata Mondiale del Malato", svoltasi per l’appunto a Vailankanni, "la sofferenza rimane un fatto fondamentale della vita umana. In un certo senso essa è profonda quanto l’uomo stesso e tocca la sua stessa essenza (cfr. Salvifici doloris, n. 3). Nella sua profondità e nelle sue molte forme, essa va considerata da un punto di vista che trascende l’aspetto meramente fisico. Sebbene la Chiesa ritenga che nelle interpretazioni non cristiane della sofferenza siano presenti molti elementi validi e nobili, la sua comprensione del grande mistero umano è unica". Per scoprire il significato fondamentale e definitivo della sofferenza "dobbiamo volgere il nostro sguardo verso la rivelazione dell'amore divino, fonte ultima del senso di tutto ciò che esiste" (ibid., n. 13). La risposta alla domanda sul significato della sofferenza è stata "data da Dio all'uomo nella Croce di Gesù Cristo" (ibid.). La sofferenza, conseguenza del peccato originale, assume un nuovo significato: diviene partecipazione all’opera salvifica di Gesù Cristo (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1521). "Attraverso la sofferenza sulla Croce, Cristo ha prevalso sul male e permette anche a noi di vincerlo. Le nostre sofferenze acquistano significato e valore se unite alle sue. In quanto Dio e uomo, Cristo ha assunto su di sé le sofferenze dell’umanità e in Lui – scrive ancora Giovanni Paolo II – la sofferenza umana stessa assume un significato di redenzione. In questa unione fra l’umano e il divino, la sofferenza manifesta il bene e supera il male."
Maternità universale di Maria Ci sono molte chiese in diverse parti dell’India dedicate alla Madonna, venerata sotto vari titoli, uno dei quali, molto amato dalla gente, è proprio quello di "Nostra Signora della Salute", che si venera a Vailankanni. Nel settembre del 1771, Vailankanni – che era stata fino ad allora parte della Parrocchia di Nagapattinam – viene elevata al rango di Parrocchia. Attorno alla piccola Cappella viene costruita una grande chiesa, consacrata nel 1933, che Papa Giovanni XXIII, il 3 novembre 1962, ha elevato alla dignità di Basilica, sotto la giurisdizione della diocesi di Thanjavur. Questo Santuario dedicato a "Nostra Signora della Salute", un vero gioiello dell’India che merita certamente di essere visitato, attira molti più pellegrini di ogni altro Santuario dell’India cattolica. Ancora oggi, a distanza di secoli, si celebra con grande partecipazione la sua festa annuale, la quale dura ben nove giorni, dal 29 agosto all’8 settembre, richiamando centinaia di migliaia di pellegrini. Per significare la protezione della "Madonna della Buona Salute" su tutta l’India, durante i nove giorni di questo Pellegrinaggio annuale, vengono celebrate Messe nelle varie lingue regionali indiane. La statua-simbolo del Santuario di "Nostra Signora della Buona Salute" mostra la Madonna vestita nel caratteristico sari indiano, per farla sentire proprio "indiana", nei tratti somatici come nel vestiario. In una terra dall’antica e profonda religiosità come l’India, questo Santuario dedicato alla Madre di Dio è veramente un punto di incontro per fedeli appartenenti alle più diverse confessioni religiose; ed è un magnifico esempio di possibile armonia e concordia fra popoli di differenti fedi religiose del mondo.
Vailankanni è perciò conosciuta affettuosamente come ‘la Lourdes d'Oriente’ perché, proprio come accade a Lourdes in Francia, tanti pellegrini visitano il Santuario durante l’anno, pregano "Nostra Signora della Salute" per i loro più svariati bisogni, e poi vengono a ringraziarla per i favori strappati dalla sua materna intercessione a Gesù, il Divino Taumaturgo, che è venuto perché tutti "abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza" (Gv 10, 10). Maria Di Lorenzo Tratto dalla rivista "Madre di Dio", novembre 2004 con aggiunta di altre informazioni ed immagini raccolte dal sito ufficiale del santuario.
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