"Figuratevi
- disse - di essere con me sulla spiaggia del mare, o meglio sopra uno
scoglio isolato, e di non vedere attorno a voi altro che mare. In tutta
quella vasta superficie di acque si vede una moltitudine innumerevole di
navi ordinate a battaglia, con le prore terminate a rostro di ferro
acuto a mo' di strale. Queste navi sono armate di cannoni e cariche di
fucili, di armi di ogni genere, di materie incendiarie e anche di libri.
Esse si avanzano contro una nave molto più grande e alta di tutte,
tentando di urtarla con il rostro, di incendiarla e di farle ogni guasto
possibile.
A quella maestosa nave, arredata di tutto punto, fanno scorta molte
navicelle che da lei ricevono ordini ed eseguiscono evoluzioni per
difendersi dalla flotta avversaria. Ma il vento è loro contrario e il
mare agitato sembra favorire i nemici.
In mezzo all'immensa distesa del mare si elevano dalle onde due robuste
colonne, altissime, poco distanti l'una dall'altra. Sopra di una vi è
la statua della Vergine Immacolata, ai cui piedi pende un largo cartello
con questa iscrizione: "AUXILIUM CHRISTIANORUM; sull'altra, che è
molto più alta e grossa, sta un'OSTIA di grandezza proporzionata alla
colonna, e sotto un altro cartello con le parole: "SALUS CREDENTIUM".
Il comandante supremo della grande nave, che è il Romano Pontefice,
vedendo il furore dei nemici e il mal partito nel quale si trovano i
suoi fedeli, convoca intorno a sé i piloti delle navi secondarie per
tenere consiglio [Concilio Vatic.I?] e decidere sul da farsi. Tutti i
piloti salgono e si adunano intorno al Papa. Tengono consesso, ma
infuriando sempre più la tempesta, sono rimandati a governare le
proprie navi.
Fattasi un po' di bonaccia, il Papa raduna intorno a sé i piloti per la
seconda volta [Concilio Vatic.II?], mentre la nave capitana segue il
suo corso. Ma la burrasca ritorna spaventosa.
Il Papa sta al timone e tutti i suoi sforzi sono diretti a portare la
nave in mezzo a quelle due colonne, dalla sommità delle quali tutto
intorno pendono molte ancore e grossi ganci attaccati a catene.
Le navi nemiche tentano di assalirla e farla sommergere: le une con gli
scritti, con i libri, con materie incendiarie, che cercano di gettare a
bordo; le altre con i cannoni, con i fucili, con i rostri. Il
combattimento si fa sempre più accanito; ma inutili riescono i loro
sforzi: la grande nave procede sicura e franca nel suo cammino. Avviene
talvolta che, percossa da formidabili colpi, riporta nei suoi fianchi
larga e profonda fessura, ma subito spira un soffio dalle due colonne e
le falle si richiudono e i fori si otturano.
Frattanto i cannoni degli assalitori scoppiano, i fucili e ogni altra
arma si spezzano, molte navi si sconquassano e si sprofondano nel mare.
Allora i nemici, furibondi, prendono a combattere ad armi corte: con le
mani, con i pugni e con le bestemmie.
A
un tratto il Papa, colpito gravemente, cade. Subito è soccorso, ma cade
una seconda volta e muore.
Un grido di vittoria e di gioia risuona tra i nemici; sulle loro navi si
scorge un indicibile tripudio.
Senonché, appena morto il Papa, un altro Papa sottentra al suo posto. I
piloti radunati lo hanno eletto così rapidamente che la notizia della
morte del Papa giunge con la notizia della elezione del suo successore.
Gli avversari cominciano a perdersi di coraggio.
Il nuovo
Papa, superando ogni ostacolo, guida la nave in mezzo alle due colonne,
quindi con una catenella che pende dalla prora la lega a un'ancora della
colonna su cui sta l'Ostia, e con un'altra catenella che pende a poppa
la lega dalla parte opposta a un'altra ancora che pende dalla colonna su
cui è collocata la Vergine Immacolata.
Allora succede un gran rivolgimento: tutte le navi nemiche fuggono, si
disperdono, si urtano, si fracassano a vicenda. Le une si affondano e
cercano di affondare le altre, mentre le navi che hanno combattuto
valorosamente con il Papa, vengono anch'esse a legarsi alle due colonne.
Nel mare ora regna una grande calma ".
A questo
punto Don Bosco interroga Don Rua:
- Che cosa
pensi di questo sogno?
Don Rua
risponde:
- Mi pare
che la nave del Papa sia la Chiesa, le navi gli uomini, il mare il
mondo. Quelli che difendono la grande nave sono i buoni, affezionati
alla Chiesa; gli altri, i suoi nemici che la combattono con ogni sorta
di armi. Le due colonne di salvezza mi sembra che siano la devozione a
Maria SS. e al SS. Sacramento dell'Eucaristia.
- Hai
detto bene - commenta Don Bosco -; bisogna soltanto correggere una
espressione. Le navi dei nemici sono le persecuzioni. Si preparano
gravissimi travagli per la Chiesa. Quello che finora fu, è quasi nulla
rispetto a quello che deve accadere. Due soli mezzi restano per salvarsi
fra tanto scompiglio: Devozione a Maria SS., frequente Comunione (M.B.
V11,169).