SPUNTI DI RIFLESSIONE SULLA REINCARNAZIONE

( dai DETTATI  VALTORTIANI vol. 4, pag.960)

 ( Uno scriba chiede delle chiarificazioni a  Gesù…)

 < Deve dunque morire Israele? E’ pianta malvagia?>

< Deve morire per risorgere >

< Una reincarnazione spirituale?>

< Una evoluzione spirituale. Non ci sono reincarnazioni in nessun genere >

<C’è chi vi crede.>

< Sono in errore >

<L’ellenismo ha messo anche in noi queste credenze. E i dotti se ne pascono e gloriano come di un cibo nobilissimo >

< Contraddizione assurda in quelli che gridano l’anatema per la trascuranza di uno dei seicentotredici precetti minori.>

< E’ vero. Ma così è. Piace imitare ciò per cui si odia.>

< Allora imitate Me,posto che mi odiate. E meglio per voi sarà.>

< Lo scriba deve sorridere argutamente, per forza, per questa uscita di Gesù. La gente sta a bocca aperta ad ascoltare,e i lontani si fanno ripetere dai vicini le parole dei due.

< Ma Tu, in confidenza, che credi della reincarnazione?>

< Che è errore te l’ ho detto.>

< Vi è chi sostiene che i vivi si generano dai morti e i morti dai vivi perché ciò che è non si distrugge.>

< Ciò che eterno è non si distrugge, infatti. Ma dimmi. Secondo te il Creatore ha limiti in Se stesso?>

< No Maestro. Pensarlo sarebbe menomazione.>

< Tu lo hai detto. E può allora pensarsi che Egli permetta che uno spirito reincarni perché più che tanti  spiriti non ce ne possono essere?.>

< Non si dovrebbe pensare . Eppure vi è chi lo pensa.>

< E ciò che è peggio, lo pensa in Israele.  Questo pensiero di una immortalità dello spirito che è più grande, anche se è unito all’errore di una valutazione ingiusta di come avvenga questa immortalità in un pagano,dovrebbe essere perfetto in un israelita.

Invece in chi lo ammette nei termini della tesi pagana diviene pensiero ridotto, abbassato, colpevole. Non gloria del pensiero, che mostra di essere degno di ammirazione per aver rasentato da solo la Verità e che perciò testimonia della natura composta dell’uomo, come lo è del pagano,per questa sua intuizione di una perenne vita della cosa misteriosa che ha nome anima e che ci distingue dai bruti. Ma menomazione del pensiero che, conoscendo la Divina Sapienza e il Dio Vero, materialista diventa anche in cosa così altamente spirituale. Lo spirito non trasmigra che dal Creatore all’essere e dall’essere al Creatore, al quale si presenta dopo la vita per avere giudizio di vita o di morte. Questa è verità. E là dove è mandata là resta. In eterno.>

< Non ammetti il Purgatorio? >

< Si. Perché lo chiedi?>

< Perché dici: “dove è mandata resta” . Il Purgatorio è temporaneo.>

< Appunto lo assorbe nel mio pensiero alla Vita eterna. Il Purgatorio è già “vita”. Tramortita, legata, ma vitale sempre. Finita la temporanea sosta nel Purgatorio lo spirito conquista la perfetta Vita, la raggiunge più senza limiti o legami. Due saranno le cose che resteranno: Il Cielo--L’Abisso. Il Paradiso—l’ Inferno, Due le categorie: I beati—i dannati, Ma da quei tre regni che ora sono, nessuno spirito tornerà mai a vestire carne, E ciò fino alla risurrezione finale  che chiuderà per sempre l’incarnazione degli spiriti nelle carni, dell’immortale nel mortale.>

<Dall’eterno no?>

< Eterno è Dio. L’eternità è non avere un principio e una fine. E ciò è Dio. L’immortalità è continuare a vivere da quando si è iniziato a vivere. E ciò è per lo spirito dell’uomo. Ecco la differenza.>

< Tu dici “ Vita eterna”.>

< Si. Da quando non è creato alla vita può, per lo spirito, per la Grazia e per la volontà, conseguire la Vita eterna. Non l’eternità. Vita presuppone inizio. Non si dice “ Vita di Dio” perché Dio non ha avuto principio.>

< E Tu?>

< Io vivrò perché anche carne sono, e allo spirito divino ho unito l’anima del Cristo in carne d’uomo.>

< Dio è detto “ il Vivente”.>

< Infatti non conosce morte. Egli è Vita. L’inesauribile Vita. Non Vita di Dio. Ma Vita. Solo questo. Sono sfumature, o scriba. Ma è nelle sfumature che si ammanta Sapienza e Verità. >

< Parli così ai gentili?.>

< Non così. Non capirebbero. Mostro il Sole. Ma così come lo mostrerei ad un bambino fino allora cieco e stolto, e miracolosamente tornato a vista e intelligenza. Così: come astro. Senza addentrarmi a spiegarne la composizione. Ma voi di Israele non siete né ciechi né stolti. Da secoli il dito di Dio vi ha aperto gli occhi e snebbiata la mente…>

<E’ vero, Maestro. Eppure siamo ciechi e stolti.>

< Vi siete fatti tali. E non volete il miracolo di chi vi ama.>

< Maestro…>

<E’ verità, scriba.>

Costui china la testa e tace. Gesù lo lascia passando oltre…..