Nasce a Caserta il 14 marzo 1897. Suo padre Giuseppe (1862 - 1935), era Maresciallo Maggiore capo armaiolo del 19° Reggimento Cavalleggieri Guide; di carattere mite e amoroso. Sua madre, Iside Fioravanzi (1861 - 1943), era un'insegnante di francese, di carattere duro e severo. È figlia unica. Nel 1901 la sua famiglia si trasferisce a Milano (per il lavoro del padre);a 4 anni va all'asilo dalle Suore Orsoline, dove avvenne il suo primo incontro con Dio, e comincia a crescere nella piccola Maria l'ansia di consolare Gesù, divenendo uguale a Lui nel dolore, volontariamente patito per amore. |
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Il 30 maggio 1905, riceve il Sacramento della Cresima dal Cardinale Andrea Ferrari, ricevendo veramente lo Spirito d'Amore. Nel 1908, riceve la Prima Comunione. Maria ha una grande generosità, è molto ferma nelle sue decisioni, ma è anche forte e fedele; è molto ordinata, studiosa e ubbidiente. La madre la intralcia sempre molto (e lo farà per tutta la vita), cercando di rovinarle l'esistenza. Ha però l'amore e la comprensione del padre. Nella primavera del 1913, la famiglia Valtorta si trasferisce a Firenze, perché il babbo andava in pensione per motivi di salute. Maria conosce Roberto, un bravo ragazzo, di buona famiglia laureato in lettere; si vollero bene, un bene pulito, rispettoso, ma la madre di Maria tronca quel sentimento sul nascere. Nella primavera del 1916 "un gran brutto periodo per Maria", il Signore la torna a chiamare attraverso un sogno, che ella non scorderà mai per tutta la vita. Venne soccorsa da Gesù, le cui parole di monito e di pietà, unite all'assoluzione e benedizione, furono per lei un lavacro che la purificava tutta. Svegliandosi Maria si sentì l'anima illuminata dal cielo. Nel 1917, entra a far parte delle infermiere samaritane, prodigandosi per i sofferenti dell'ospedale di Firenze. Il 17 marzo 1920, Maria passa per strada con la mamma, quando all'improvviso un piccolo delinquente, le dà una "mazzata ai reni" con una sbarra di ferro; ella rimane a letto per tre mesi, iniziando a contemplare la sua futura infermità totale. Nel settembre del 1924, la famiglia si trasferisce a Viareggio definitivamente, Maria conduce una vita ritirata (come sempre), va quotidianamente a visitare Gesù Sacramentato, senza (per fortuna) attirare le "ire" materne. Il 28 gennaio 1925, si "Offre vittima all'Amore Misericordioso", rinnovando ogni giorno questa offerta. L'amore che Maria ha per Gesù Cristo, cresce vertiginosamente giorno per giorno. Nel 1929, viene accolta nell'Azione Cattolica, cosi si può dare apertamente al bene delle anime. Il 1° luglio 1931, si offre "Vittima alla Giustizia Divina", alla quale si prepara con una vita sempre più mortificata e pura, mentre le sofferenze fisiche e spirituali la risparmiano sempre meno. Il 4 gennaio 1933, è l'ultimo giorno in cui Maria, camminando con moltissima fatica, esce di casa. Dal 1° di aprile del 1934, non si alzerà più dal letto, iniziando così un intensissimo trasporto d'amore alla sua perenne e operosa infermità. Diventa "lo Strumento nelle mani di Dio". La sua missione d'ora in poi è quella di "Donarsi, soffrire, espiare, e amare". Il 24 maggio 1935, entra nella casa della famiglia Valtorta Marta Diciotti, la quale diventerà la compagna fedele di Maria, l' uditrice dei suoi scritti, quella che l'avrebbe accudita e assistita amorevolmente sino alla sua morte; e che poi ne custodirà le memorie. Il 30 giugno del 1935, muore il padre di Maria, provocandole un immenso dolore. Sua madre, invece di consolarla e starle accanto, diventa ancora più crudele e dispotica di prima. Nel 1942, Maria riceve a casa il Sacerdote P. Romualdo. M. Migliorini dell'ordine dei Servi di Maria, che diventa il suo direttore spirituale per quattro anni. Nel 1943, Padre Migliorini le chiede di scrivere la sua "Autobiografia", a patto che ella vi metta tutto il bene e il male, con una vera apertura dell'anima. Ma subito dopo, Dio fa emergere la sua vera dote di scrittrice; facendole scrivere di getto 15.000 pagine in pochi anni, fra grandissimi tormenti dell'anima e del corpo. Il 18 aprile 1949, Maria offre a Dio il sacrificio di "non vedere l'approvazione dell'Opera che Gesù Cristo le aveva dettato". Gesù la prende subito in parola; di fatti, dopo che Maria vede l'Opera "Bloccata", inizia a chiudersi in sé stessa in un isolamento psichico a partire dal 1956. Quando rimase del tutto senza più scrivere o lavorare (nel letto) conservò il suo aspetto lucido e sereno; ma a chi si rivolgeva a lei, rispondeva parole senza senso, troncando la conversazione. Il 12 ottobre 1961, Maria muore in silenzio alle 10,30 nel 65° anno e nel 28° di infermità. ***
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