Al Carmelo (9 aprile 1888-30 settembre 1897)
Ciò che Paolina fece a venti anni e Maria a ventisei, Teresa lo fece a quindici.Il mattino del 9 aprile ella entra al Carmelo di Lisieux per restarvi tutta la vita con il nome di Teresa di Gesù Bambino. Il Carmelo di Lisieux fu fondato nel 1838. Sorge alle spalle della piccola cappella che contiene le ossa della santa.E' un convento povero e modesto,dalle mura di mattoni rossi.E' a forma di quadrato con un chiostro,che delimita un prato verde e un Calvario.Al di là dell'ala sud del chiostro si estende un bel giardino,con un viale di castagni,lungo il quale le suore passano momenti di distensione.Ma che cosa spinge questa fanciulla di quindici anni a infrangere le griglie di un Carmelo? L'amore e solo l'amore. Teresa vuole questo deserto arido per donare al suo amato Bene la prova del suo grande amore:"Gesù,io voglio amarvi tanto.Amarvi più di quanto non siate mai stato amato".Teresa scrive queste parole nove mesi dopo il suo ingresso al Carmelo:sta per compiere sedici anni. Teresa non sa che la sua folle avventura d'amore si svolgerà nello spazio temporale di nove anni.Solo Dio lo sa,che prepara in segreto"la più grande santa dei tempi moderni".Se il seme di grano non muore non può dare molti frutti.Teresa vive in una comunità di ventisei religiose,tra le quali le due sorelle Paolina e Maria,con i rispettivi nomi di suor Agnese di Gesù e suor Maria del Sacro Cuore.Da esse,però,prende le distanze,perché è consapevole di essere venuta al Carmelo solo per Gesù.Nei compiti che le affidano(cucito,pulizia del chiostro e delle scale,giardinaggio)non eccelle per perizia.La superiora,madre Maria Gonzaga,è piuttosto esigente e non le risparmia umiliazioni.Ella è sottoposta ad un tormento continuo di punzecchiature di aghi di spillo.Confessa,con amarezza,di provare per le religiose che la circondano una specie di repulsione.Se almeno Gesù la consolasse nella preghiera.Ma il grande amico tace e la lascia nell'aridità.in queste condizioni le due ore del giornaliere di orazione mentale le riescono dure,tanto che spesso è vinta dal sonno. Nella monotonia di questo primo inverno,il 10 gennaio 1889 brilla un raggio di luce:per la sua vestizione Teresa ha la gioia di avere al fianco il suo re.Il signor Martin conduce all'altare la sua figlia prediletta,in un lungo abito di velluto bianco,con i suoi capelli biondi sciolti sulle spalle.Durante la cerimonia ella veste un saio di colore grigio,lo scapolare del Carmelo, il velo bianco di novizia.Ma ben presto Teresa comprende che il suo sposo chiede molto a coloro che sono scelti da lui.Un mese dopo la festa della vestizione,il signor Martin deve essere internato all'ospedale psichiatrico di Caen."In quel giorno io non avrei potuto soffrire di più".In città si dice che la responsabilità della malattia mentale del signor Martin è delle figlie che l'hanno abbandonato,soprattutto della più giovane che era la sua diletta.E' da quel momento che Teresa si firma:Teresa di Gesù Bambino del Santo Volto. Il Santo Volto!Questa immagine la insegue,come il grido di Gesù dalla croce:"Ho sete". Durante la malattia del papà si convince sempre più che solo la croce può salvare le anime.Quale migliore preparazione per la sua consacrazione totale e definitiva nella professione perpetua dell'8 settembre 1890? La vigilia è presa dal panico:"E se non avessi la vocazione?".Ma il mattino delle nozze è inondata da un fiume di pace,nonostante l'assenza del padre degente in ospedale.Sul suo cuore porta un biglietto di ventiquattro righe,nel quale ha scritto:" Gesù mio sposo divino,prendimi piuttosto che io compia la più leggera mancanza volontaria.Io cerco solo te".Ella presto compirà 18 anni ma sta passando momenti difficili. Tuttavia non perde nessuna occasione per provare a Gesù il suo amore:rende in segreto dei piccoli servizi alle consorelle,prende il posto-come al lavatoio-che le altre evitano;si presenta con volto sorridente quando ha il cuore gonfio,accetta delle accuse ingiuste. Vi sono delle ore nelle quali sembra che tutto crolli. Ed è proprio in questo periodo,durante il ritiro spirituale(dal 7 al 15 ottobre 1891),che padre Alessio Prou (francescano) la spinge sulle ali della confidenza e dell'amore.Amore e confidenza:sono le parole della sua vita.I tempi stringono.nell'inverno 1891-1892,una terribile epidemia d'influenza si abbatte sulla comunità.Teresa non è risparmiata e si dona tutta per assistere le sue consorelle:a diciannove anni ella sorprende per la sua maturità di donna.Ma è soprattutto nel suo spirito che si accelera quella corsa da gigante cominciata a quattordici anni,la notte di Natale del 1886.La sorella Paolina,divenuta priora del Carmelo il 20 febbraio 1893,la delega come assistente della maestra alle novizie.Ha solo 20 anni ed è consapevole della sua insufficienza per un compito così delicato,ma si rimette completamente all'aiuto di Dio.Sotto la spinta del nuovo compito elabora (sulla fine del 1894) i primi elementi di una dottrina nuova,ben diritta:la via dell'infanzia spirituale,che consiste nell'abbandonarsi completamente nelle mani del Signore,nel riconoscere la propria fragilità,confidando ciecamente nella bontà di Dio,che è infinita misericordia. Il 1895 è un anno meraviglioso nella vita di Teresa e sono meravigliosi anche i suoi ventidue anni.Negli anni di sofferenza,trascorsi nel silenzio,nel raccoglimento,nella preghiera ha compreso che la santità non è la scalata dell'Himalaya,ma un ascensore di cui Dio si serve per portarci in alto. Inizia a scrivere la sua autobiografia: Storia di un'anima che,nel linguaggio del Cantico dei cantici,è un inno di riconoscenza all'infinita misericordia di Dio,che l'ha ricolmata di grazie. Nel giugno 1895,d'improvviso,durante la messa della Trinità,Teresa si sente spinta a offrirsi vittima di olocausto all'amore misericordioso del suo Dio.Nel settembre del 1896 in un documento molto importante scriverà:"Sì, ho trovato il mio posto nella Chiesa e questo,mio Dio,me l'hai dato tu...nel cuore della Chiesa,mia madre,io sarò l'Amore...così sarò tutto...e il mio sogno sarà realizzato".
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