Non il Codice, ma il Vangelo!
Due distinte signore di mezza età. Mi fermano alla
fine della Messa. Nell’omelia sulla risurrezione, in un fuggevole cenno,
avevo preso le distanze dal debordante ‘Codice da Vinci’ e loro si
sentono in diritto di replicare. “Perché la Chiesa se la prende così
tanto ?”, fa la prima; di rincalzo la seconda: “In fondo è solo
un romanzo”.
Replico di botto: “Tu, se ti offendono la madre dicendo che ha fatto quel ‘brutto mestiere’, te ne stai quieto?“. Queste persone sembrano non avere una madre e non avere neanche una storia. Chi ha un amore vero verso Gesù, non sopporta che lui venga oltraggiato; chi prova in una personale esperienza la bontà del Vangelo, non sopporta la menzogna. Non sono la stessa cosa la verità e la falsità, la storia e l’invenzione, l’amore e la calunnia. Un romanziere e un regista, montati da una enorme macchina pubblicitaria, vengono a imbrattarci l’immagine di quello che abbiamo di più caro, e noi andiamo a leccarli perché la loro opera ‘ci prende’? Quel che abbiamo di più caro è Gesù Cristo, la sua divinità e la sua umanità, la sua nascita, la sua vita, la sua morte e risurrezione, la sua eucaristia e il suo amore totale verso l’umanità, il sacrificio della sua vita e le sue sante parole: e noi dovremmo tranquillamente stare al gioco perverso di chi guadagna miliardi conducendoci per i sotterranei malsani della corruzione? Le vignette contro Allah hanno provocato l’indignazione anche dei cristiani; ben di peggio si dice ora contro Gesù Cristo. Va bene così? Qualche tempo fa ho incontrato a casa una ragazzina che leggeva estasiata Il Codice da Vinci: non l’ho mai più vista in Chiesa. C’è gente che continua a dirsi cristiana, ed è pronta a mettere in dubbio ogni parola del Papa e ogni iniziativa della Chiesa; conosco persone completamente ignoranti di Bibbia e dottrina cristiana; che non sanno nulla della storia del cristianesimo, a parte i soliti equivoci su Costantino, le crociate, Galileo e Giordano Bruno: che cosa ricaveranno dalla lettura di questo ‘romanzo’ ? Equivoco, dubbio, sospetto. Per grazia di Dio, c’è ancora tanta gente che vuol bene a Gesù ed è profondamente grata alla Chiesa. Possiamo augurarci che tutta l’enorme pubblicità a un libro e a un film costruiti sull’inganno, abbiano come effetto di produrre il desiderio di andare a leggere i Vangeli veri, quelli di Matteo, Marco, Luca, Giovanni; di affidarsi ai veri maestri della fede; di respirare aria pura nel gran tempio della Chiesa credente e confessante, dove Gesù, crocifisso, risorto e vivo, ancora ci incontra e ci sostiene nell’avventura della vita. *** Commento di don Angelo Busetto, Chioggia - Maggio 2006 Approfondimenti sull'argomento: MA IL CODICE DA VINCI E’ UNA BARZELLETTA… ***
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