LO SVILUPPO DI MARIENFRIED Costruzione e consacrazione della cappella All'inizio del 1946 si cominciò a preparare il progetto e il preventivo per la costruzione della cappella, in esecuzione al voto fatto. Trovato il posto adatto, si trattava di ottenere l'approvazione del progetto da parte della Chiesa e dello Stato, che si ottennero senza difficoltà. Il terreno per la costruzione fu dato gratuitamente dal proprietario, signor Giuseppe Inhofer. Più tardi cedette, con un contratto di vendita, i suoi 3000 mq di bosco, situato ai due lati della cappella, alla fondazione ecclesiastica di Pfaffenhofen. Si aggiunse a questo, nel 1965, un prato della grandezza di due giornate lavorative a oriente della cappella, che fu regalato dalle sorelle Lore e Giuseppina Spiegler di Pfaffenhofen. Numerosi furono i parrocchiani e le persone che aiutarono con offerte materiali e prestazioni di lavoro per la costruzioni della cappella. Così si volle sciogliere il voto fatto alla Madonna nei difficili tempi della guerra, nel 1944. La comunità di Pfaffenhofen visse gli anni di guerra senza subire gravi danni. Meditando le parole della Madonna, si puó dedurre che le cose sarebbero andate ben diversamente senza un suo speciale intervento. Infatti essa disse a Barbara: "Io ho esaudito il vostro desiderio; voi ora mantenete la vostra promessa!" Ora tutta la parrocchia era pronta e piena di entusiasmo per costruire una bella cappella, degna della SS.Vergine. Il posto scelto al margine del bosco era veramente adatto, e i lavori procedevano bene. Tutte le pietre per la costruzione furono prese dalle rovine della casa del Sindaco di Ulma, dr.Nuiss. Il denaro necessario provenne da offerte. Il capomastro Giuseppe Eberhardinger fece i progetti e diresse i lavori. Il direttore Voilert di Augusta contribuì decisamente ad elaborare i piani. Il parroco Don Martino Humpf voleva in un primo tempo mettere nella cappella una statua della Madonna. Ma quando l'apparizione disse, il 25 giugno, che bisognava prendere l'immagine della "Madonna tre volte ammirabile", egli si sottomise a questo desiderio. Fece eseguire dal Prof.Otto Riàckert, direttore dell'Accademia delle belle arti di Monaco, un gran dipinto, che trovò posto nel coro sopra l'altare. E' una bellissima Madonna col Bambino Gesù, che parlava al cuore dei devoti. L'anno 1971 la pala fu tolta dalla cappella, perchè il gruppo di Schónstatt trasformò la cappella in una "cappella di Schónstatt" rispondente al Santuario originale di Schónstatt. Finita la chiesa di emergenza, nel 1972, per desiderio dei pellegrini di Marienfried il quadro assieme all'altare di Marienfried ritornò nel vano della Chiesa. Purtroppo nell'incendio della chiesa di legno, il 3 agosto 1973, essa si bruciò. Il pittore Alfredo Schmid tentò di restaurare l'Immagine miracolosa, ma non riuscì del tutto conforme al quadro originale, per cui si pensò di far fare in seguito un'immagine più bella. Sulla parte anteriore dell'altare si mise questa iscrizione: "Descendat Maria ut fiat Germania sancta Mariana" ("Scendi, Maria sulla terra, affinchè la Germania diventi una terra consacrata a Te"). Sul rialzo destinato ai candelieri, che sta sull'altare, sono scritte le parole: "Io sono la grande Mediatrice di tutte le grazie". A sinistra e a destra del tabernacolo ci sono dei bassorilievi raffiguranti angeli che arricchiscono il tabernacolo. Lo scultore Siegfried Fricker di Jestetten eseguì il tabernacolo con rivestimento di bronzo. Le figure del tabernacolo rappresentano la Madonna come Mediatrice di grazie, che conduce i suoi figli diletti al sacrificio della Croce di suo Figlio. Questa raffigurazione si adatta molto bene alla cappella della "Madre ammirabile" e Mediatrice di tutte le grazie. La Ditta Zettler di Monaco creò le bellissime vetrate a colori con la meravigliosa simbologia raffigurante la relazione fra la vita di Gesù e di Maria. Queste otto finestre di stile barocco lasciano entrare molta luce e danno all'interno della cappella un carattere particolarmente intimo, creano un'atmosfera familiare, come si fosse nella bella stanzetta della Madonna. Dalla grande pala d'altare i suoi occhi salutano chi entra a trovarla con dolcezza e serietà. Si ha l'impressione che i suoi occhi materni scrutino nel più intimo dell'anima in qualsiasi posto uno sia, nella corsia centrale o in ginocchio in un banco. Il primo paio di finestre porta l'iscrizione: "Tu Rex g!oriae Christe!" Tu Cristo, Re della gloria. "Regina coeli!" Regina del Cielo. Il secondo paio di finestre: "Hostia sancta, hostia immacolata". Ostia santa e immacolata. "Consors et spossa Cristi!" Coadiutrice e Sposa di Cristo. Il terzo paio di finestre: "Mediatrix omnium gratiarum". Mediatrice di tutte le grazie. "Rosa mystica". Rosa mistica. La cappella può dirsi ben riuscita: essa ha un fascino perfettamente mariano. - Il 18 maggio 1947 la cappella potè essere benedetta, con una cerimonia solenne, dal Decano Sac. Edoardo Schmid di Weissenhorn. A questa cerimonia presero parte molte persone venute dalle vicinanze e anche da lontano. Nel 1971 fu ingrandito il vano dei coro, secondo il primitivo Santuario di Schónstatt. Il nuovo altare di Schónstatt venne inaugurato il 31 maggio 1971 dal Presidente diocesano della "Famiglia Schónstatt", dott.Adalberto Vogel. L'altare originale fu portato nella Chiesetta che, purtroppo, bruciò nell'incendio del 1973. L'inchiesta ecclesiastica Dopo le apparizioni dell'anno 1946, il parroco del luogo, don Martino Humpf, fece una relazione scritta degli avvenimenti e la trasmise all'Ordinariato di Augusta il Vescovo dapprima si mantenne in riserbo. Formò comunque subito una Commissione che, sotto la direzione del Dott. Kumpfmiiller (morto il 9 febbraio 1949), e poi sotto il suo successore, Dott. Freundorfer, incominciò l'inchiesta dal 1947 al 1950. La Commissione concluse che assolutamente sia nei Messaggi, sia nelle circostanze ad essi connesse, non si trovava alcunchè di contrario alla fede cattolica. Si sa che come criterio sulla autenticità si richiede un miracolo, per esempio un'improvvisa guarigione da una malattia che non si potesse affatto spiegare naturalmente. Ma poichè non c'erano miracoli visibilmente evidenti, non si poteva riconoscervi un'origine soprannaturale. In conclusione la Commissione inquirente concluse che un'apparizione della Madonna non si poteva riconoscere, e nemmeno la si poteva divulgare. Finita perciò l'inchiesta con la conclusione che abbiamo visto, fu proibito al parroco del luogo (Don M. Humpf) di parlare delle apparizioni nelle prediche o di divulgare messaggi o diffondere notizie in materia. Nella cappella si poteva andare a pregare come prima: essa restava aperta giorno e notte per i visitatori. Nel foglio diocesano di Augusta non apparve alcuna proibizione ufficiale. Così il Messaggio di Marienfried passa per il pubblico e per la Chiesa come non fosse nè riconosciuto nè negato, quindi ognuno ha il diritto di crederci. Marienfried nella prova Per la gente di Pfaffenhofen, che era molto legata alle apparizioni, la proibizione di parlare, imposta al parroco, fu una prova assai dura. Ciò che la Madonna aveva detto alla veggente si verificò molto presto: "Verrà un tempo in cui tu ti troverai tutta sola e sarai terribilmente calunniata, poichè il demonio sa accecare gli uomini in modo tale che anche i migliori si faranno ingannare". Tutto questo si avverò alla lettera, sia nei riguardi della veggente, che di quelli che ne ebbero qualche parte. In questa grave prova essi si sottomisero al decreto vescovile, tenendo un contegno altamente rispettoso verso la Chiesa. Che la prova sia stata superata bene da parte di coloro che furono coinvolti con le apparizioni e i Messaggi, ne dà testimonianza il fatto che il parroco don Humpf non fu rimosso da Pfaffenhofen per castigo, nè fu richiamato all'ordine. E sarebbe senz'altro successo se egli non avesse obbedito al suo Vescovo. Delle apparizioni non si parlò in pubblico. Tuttavia c'erano sempre delle persone che pregavano in silenzio sul luogo dell'apparizione. La cappella era a disposizione di tutti coloro che ci venivano a pregare da vicino o da lontano. A Pfaffenhofen il "gruppo di Schónstatt" teneva regolarmente le sue riunioni e celebrazioni solenni nella cappella, e così pure le solite funzioni. La vita religiosa prese a fiorire sempre di più nella parrocchia di Pfaffenhofen. Non si poteva quindi negare che una benedizione tutta speciale irradiasse sulla parrocchia di Pfaffenhofen. Durante i 20 anni dai fatti delle apparizioni ci furono almeno 20 vocazioni sacerdotali o religiose nate in quella parrocchia. Alcuni di questi chiamati dichiararono di aver sentito la chiamata al servizio di Dio nella cappella di Marienfried. Tutti questi fatti confortanti non servirono comunque ad ottenere dalle aurorità ecclesiastiche di Augusta una nuova inchiesta, affinchè il fatto delle apparizioni venisse nuovamente esaminato. Il parroco volle lasciare tutto in mano alla Madonna, perchè aveva piena fiducia che Lei avrebbe condotto tutto a buon fine, se lui si manteneva fedele ed ossequiente alla Chiesa. Egli pensava che non avrebbe potuto far nulla di meglio per il bene della Causa. Marienfried si sviluppa e diventa un luogo di preghiera Il lunedì di Pentecoste, il 20 maggio 1966, vennero molti pellegrini da vicino e da lontano per celebrare il ventesimo anniversario della cappella e quello del Messaggio di Marienfried. L'anno giubilare 1970-71 l'afflusso dei pellegrini fu molto grande. La cappella era sempre troppo piccola per accoglierli tutti, così maturò l'idea di costruire una Chiesa-Santuario. Essa potè essere consacrata il 23 luglio 1972 dal Vescovo Ausiliare di Augusta, Monsignor Schmid. In quell'anno aumentò ancor di più il numero dei pellegrini a Marienfried. La maggior parte di essi veniva da lontano, perfino dall'estero, dall'Austria e dalla Svizzera. Si dovette provvedere a un parcheggio per i pullman che, specialmente la domenica, vi portavano numerosi pellegrini. Talvolta venivano anche dei sacerdoti con loro; e poichè il Messaggio di Marienfried era in sintonia con i fatti di Schónstatt, Fatima, Lourdes e il pensiero di S.Luigi Maria Grignion di Monfort, non mancavano ai predicatori i punti di aggancio per i loro discorsi. Una particolare forza di attrazione proveniva da Marienfried sui membri dei grandi movimenti mariani, dai movimento mariano di Schónstatt, all'Armata Azzurra di Maria, alla Legione di Maria e all'Opera Angelica (Opus Angelorum). Tutte le restrizioni da parte delle autorità ecclesiastiche dell'Ordinariato Vescovile di Augusta furono sospese dal 1966. Da questa data si possono celebrare S.Messe nella cappella e conservare il SS.Sacramento (13 settembre 1966). Si ottenne pure il permesso ecclesiastico per la stampa del Rosario dell'Immacolata e dell'Inno alla SS.Trinità (27 ottobre 1966), e per il Messaggio di Marienfried, il 14 febbraio 1969, nella pubblicazione del signor Giuseppe Kúnzli: - "Io sono il Segno" ("Ich bin das Zeichen"). Questo libretto ha ottenuto l'autorizzazione ecclesiastica di stampa, però non si dice nulla circa il carattere soprannaturale del Messaggio, tuttavia se ne riconosce la consonanza con la Verità della Fede cattolica. Nonostante molte difficoltà ed ostacoli Marienfried diventa di anno in anno più importante. Dopo l'incendio della Chiesetta dell'anno 1973 fu proposto di costruirne una nuova. Essa fu finita nel 1974 e solennemente benedetta dal Vescovo, Mons. Stimpfle di Augusta il 5 ottobre 1974, assieme con la "Casa Marienfried", la casa per i sacerdoti, che ha camere per gli ospiti e sale per riunioni. La solenne cerimonia si svolse davanti a un numeroso popolo e pellegrini provenienti da ogni parte. Le spese vennero coperte con offerte, perchè da parte ecclesiastica non si potevano ricevere sovvenzioni. L'abbondanza delle offerte dimostra che i pellegrini sono disposti a dare molto per Marienfried. Benchè durante tutto l'anno arrivino privatamente molti devoti da località vicine e lontane, per pregare nella cappella di Marienfried, tuttavia si innalzano come fari gli "Stellati Pellegrinaggi" dell'Armata Azzurra di Maria" (Apostolato di Fatima) fra la marea di pellegrini. Nel 1974, per la prima volta, un Vescovo prese parte al "pellegrinaggio stellato" a Marienfried, e precisamente il maggiore rappresentante del Movimento - Fatima, il Vescovo Venancio Pereira di Fatima, in Portogallo. Nel suo discorso di saluto egli disse: "che da tempo desiderava venire a Marienfried, perchè Marienfried e Fatima sono strettamente uniti fra di loro. A Fatima il luogo dell'apparizione si chiama "Cova da Iria", Valle di pace, e Marienfried vuol dire "Pace di Maria". Ambedue i luoghi hanno da Dio la speciale missione di portare al mondo, alla Chiesa, alle persone, all'umanità; la tanto desiderata pace". Durante la principale e grande celebrazione tenuta all'aperto, dato l'eccezionale numero di pellegrini, egli parlò con convinzione e con chiarezza della "Devozione al Cuore Immacolato di Maria e del significato della consacrazione a Maria". Nel pomeriggio parlò davanti ad una folla di circa 6000 persone il Priore Tommaso Niggl di Weltenburg sul Messaggio di Marienfried. Le sue parole piene di convinzione provenivano dal cuore e quindi trovarono tanta accoglienza, gioia e riconoscenza nell'animo dei numerosi pellegrini. Questo pellegrinaggio fu per tutti i partecipanti un grande avvenimento e segnò una punta mai raggiunta prima per Marienfried. Tutti compresero allora che Marienfried e Fatima avevano fra di loro stretti rapporti. L'anno seguente, nel 1975, il Vescovo di Fatima non potè fare a meno di unirsi di nuovo al pellegrinaggio dell'Armata Azzurra a Marienfried, perchè in quell'occasione intendeva presiedere alla benedizione della Grotta di Fatima, che fu costruita a Marienfried come segno dello stretto rapporto che lo lega a Fatima. La statua di Maria giunse direttamente da Fatima, e fu donata dai membri dell'Armata Azzurra. Il Vescovo di Fatima consacrò solennemente la grotta e incoronò la statua della Madonna. In segno di venerazione e fedeltà fu pubblicamente e solennemente rinnovata la consacrazione alla Vergine Maria. Una folla di pellegrini, mai fino allora raggiunta a Marienfried, circa 10.000, prese parte a questa grande giornata di preghiera e di riparazione dell'Armata Azzurra di Maria. Il Vescovo di Fatima ne raccolse il significato con le parole: "Il Santuario di Marienfried significa per me una sintesi della devozione di Maria del nostro tempo. Esso appartiene ai più importanti Santuari mariani della Chiesa cattolica, dove la Madonna viene venerata in forme così molteplici". Il 25 luglio 1976 il pellegrinaggio dell'Armata Azzurra di Maria raggiunse la cifra di 12.000. Il pontificale solenne con il discorso fu celebrato dal Dott. Mons. Rodolfo Graber, Vescovo di Ratisbona. Le sue parole trovarono in tutti i pellegrini un'eco potente, perchè esse rilevarono la serietà dell'ora, e mostrarono che nel Messaggio di Marienfried era stato offerto a tutti noi protezione ed aiuto per l'apocalittico contrasto che divide tanti spiriti. Data l'importanza del discorso del Vescovo Monsignor Graber, esso viene riportato integralmente alla fine del libro. Quanto più infuria la lotta spirituale contro la potenza delle tenebre dentro e fuori della Chiesa, tanto maggiore importanza assume il Messaggio di Marienfried. Esso è un baluardo contro le potenze sataniche, e diventa decisivo per ottenere la vittoria per Cristo. E questo però non a parole, ma con azioni e precisamente da parte di coloro che si sono totalmente consacrati a Maria, per realizzare il Regno di Cristo, il Principe della Pace. Le generazioni future lo riconosceranno con gratitudine, concedendo a Marienfried quel posto che Dio gli ha destinato nel piano della Salvezza. Noi però siamo chiamati a vivere il Messaggio e a testimoniare l'azione di grazie da parte di Maria, mentre con Maria siamo "Segni di Dio". Il furto sacrilego nel Santuario di Marienfrien Dove la Madonna si manifesta e prende una particolare posizione, intervengono presto o tardi anche le forze diaboliche. La profezia del Protoevangelo: "Ella ti schiaccerà il capo e tu tenterai di mordere al suo tallone", si rinnova continuamente nella storia della Chiesa e nella vita dei santi. Questo si è rivelato fin dal principio a Marienfried: lotta, anzi denigrazione ed ostilità. Le potenze oscure e diaboliche divennero sempre più palpabili ed evidenti. Dal 24 ottobre 1966, festa dell'Arcangelo S.Raffaele, il Dio Eucaristico Re è continuamente presente nella cappella, con l'autorizzazione del Vescovo. La Madre e il Figlio, Maria e Gesù sono uniti. Una vera devozione alla Madonna conduce necessariamente ad una vera e profonda unione, anzi intimità con Cristo. Il 4 giugno 1970, la vigilia della Festa del Sacro Cuore di Gesù, mani sacrileghe hanno profanato e devastato il Santuario di Marienfried. Fra le 15 e le 16 fu strappato e portato via il tabernacolo con il santissimo (il Ciborio contenente circa 200 Ostie, la custodia con la grande Ostia per l'Ostensorio), con una violenza brutale e feroce. In questa settimana la cappella era particolarmente bella a motivo del Patrocinio del 31 maggio: essa era adorna di gigli e di rose. Dopo l'irruzione la cappella presentava l'immagine della devastazione: i vasi di fiori rovesciati, i fiori calpestati. Un grosso bellissimo cero con l'immagine della "Patrona Bavariae" (Patrona della Baviera) fu ridotta in tre pezzi, la grossa candela ornamentale al centro e i candelieri dell'altare rovesciati ed ammaccati. Alla statua di S.Giuseppe erano state tagliate tutte le dita della mano sinistra, con cui egli teneva Gesù Bambino con un gesto di protezione. Nel libro dei pellegrini era stato strappato un foglio su cui un pellegrino aveva scritto le sue petizioni, e messo per parodia dove prima stava il tabernacolo. Nell'armadietto, forzato e rotto, sotto lo scrittoio, tutto era stato rovesciato; la patena della comunione piegata in due, l'incenso sparso per terra. La lampada del Santuario era stata spenta dai profanatori della cappella nella piena consapevolezza del loro sacrilegio. Da tutte le circostanze si deduce che in questo caso si tratta di un attacco al Cuore della cappella, il Tabernacolo, la presenza di Cristo eucaristico, e di una voluta profanazione e disprezzo del sentimento religioso. Qui viene in mente una parola della Sacra Scrittura: "Quando vedrete nel Santuario l'abbominio della desolazione..." (Matteo, 23). La cappella fu rimessa in ordine dopo l'inchiesta della polizia, fatta fra il 4 e il 5 giugno. Questa violenza al carattere religioso della cappella ha profondamente offeso il sentimento religioso di tutti gli amici della cappella. Il sabato fu celebrata la prima S.Messa in riparazione. In seguito, tutti coloro che desideravano riparare l'ingiuria ed offesa a Dio, sia quelli della parrocchia, sia quelli fra i pellegrini, si sono sforzati con sacre funzioni e preghiere riparatrici ed espiatorie di riparare al grande sacrilegio. L'attacco sacrilego contro la cappella di Marienfried ebbe come risposta un più grande amore e maggior fedeltà a Gesú ed a Maria. Il 25 giugno 1970, ventiquattresimo anniversario dell'ultima apparizione, fu arrestato il primo criminale, e poco dopo gli altri tre. Il fatto che proprio il 25 giugno (data dell'ultima apparizione) fosse catturata la banda dei criminali, e che proprio in questo giorno si fosse deciso di contrapporre al criminoso attacco del Demonio un'amorosa ed impegnativa offerta di amore e riparazione, è sicuramente dovuto ad uno speciale piano della Divina Provvidenza. Il 25 giugno venne spontaneamente un sacerdote dell'Opera angelica, Padre Michele Prader da Scheffau, Tirolo, per celebrare nella cappella di Marienfried una S.Messa riparatrice. Io pure venni con lo stesso scopo in quel giorno a Marienfried, e fui così testimonio di commoventi preghiere riparatrici in ore notturne, protratte fino a mezzanotte. Si associarono a noi, senza preavviso alcuno, circa una cinquantina di pellegrini della regione di Memmingen, e un certo numero di persone della parrocchia di Pfaffenhofen e dintorni. Durante questa sacra funzione essi rivolsero a Gesù ed a Maria la supplica e la fervente preghiera seguente: 1) Come risposta contro il sacrilegio e alla profanazione del Santuario e l'attacco contro la Presenza reale di Cristo nel Sacramento dell'Eucaristia e per Suo amore, noi preghiamo il Vescovo di stabilire qui un luogo dell'Adorazione riparatrice, le cui Suore (adoratrici) curino questo sacro luogo, e con l'adorazione perpetua e la riparazione effettuino ciò che la Madonna aveva espresso come suo desiderio il 25 giugno 1946: "Ora è assolutamente necessario offrire all'Eterno gloria e riparazione". 2) E' necessario che tutti si sentano chiamati, in seguito a questo avvenimento, a contrapporre alla superficialità, alla mancanza di rispetto a Dio e alla mancanza di preghiera del nostro tempo, insurrezione cioè della vita interiore, l'adorazione al Santissimo e la cosciente vita di preghiera. In compenso tutti devono cercare di offrire, con più elevato amore, riparazione e timor di Dio. La Congregazione di Schónstatt di Pfaffenhofen, la sera del 17 di ogni mese, terrà regolarmente, dalle 19 alle 21, due ore di adorazione, e il giorno 18, dalle ore 13 alle 16. Ognuno cerchi di assistere alla S.Messa, anche nei giorni feriali, con tutto il cuore in vero spirito di sacrificio, di amore e di donazione totale, modellando la sua vita su quella di Gesù e di Maria. Nel Messaggio del 25 giugno 1946 si legge: - "E' necessario che i miei figli lodino, glorifichino e ringrazino di più l'Eterno. Egli li ha creati proprio per questo, per la sua Gloria". 3) Il sacerdote dell'Opera angelica, d'accordo con il parroco del luogo, ha consacrato il Santuario di Marienfried e i dintorni ai santi Angeli, durante la S.Messa di riparazione alle ore 23. Essi devono proteggere il Santuario della loro Regina, vegliare sul loro Re sotto le specie del Pane, provvedere ai suo onore e alla sua glorificazione. Anche nella preghiera di lode del 25 giugno 1946 ascoltiamo l'invocazione: "A Te sia lode, onore e riparazione". Tutti devono conoscere questo desiderio degli Angeli a Marienfried, e continuarlo nelle loro case. Come particolare atto di amore, i partecipanti alla S.Messa di riparazione chiesero la conversione dei profanatori. "Come il ladrone crocifisso, possano essi ottenere la grazia della conversione, il miracolo interiore di un mutamento della loro anima!". Tutti gli amici di Marienfried possono unirsi a pregare e a riparare per questa intenzione, affinchè possano essere accolte le giuste proposte per lo sviluppo di Marienfried. Questo fatto si presenta come un segnale di risveglio per tutti: pare che ora si sia spalancata una porta alla missione di Marienfried secondo il Volere di Dio. Preghiera di consacrazione Ecco la preghiera recitata il 25 giugno 1970, durante la S.Messa di riparazione, dal sacerdote dell'Opera angelica: "ETERNO PADRE, glorifica la tua Figlia Immacolata e manifesta lo splendore della Corona che essa ha ricevuto da Te. SIGNORE GESU' CRISTO, Agnello immolato, Sommo Sacerdote del mondo, glorifica la tua Madre Immacolata e manifesta lo splendore della Corona che essa ha ricevuto da Te. SPIRITO SANTO, glorifica la tua Sposa Immacolata e manifesta lo splendore della Corona che essa ha ricevuto da Te. Il suo Cuore Immacolato sia il nostro calice nei quale noi mettiamo la nostra risposta, che Tu oggi aspettavi da noi, per l'orribile sacrilegio, che fu compiuto la vigilia della Festa del Sacratissimo Cuore di Gesù. Noi comprendiamo perchè questo delitto avvenne qui. La Mediatrice di tutte le grazie prende tutto dal CUORE di DIO, nel Sacrificio santo, che noi ogni giorno, migliaia di volte, possiamo presentare alla Santa Chiesa. Gli altari delle nostre Chiese sono la mensa sotto la Croce. Il santo Sacrificio è la rinnovazione attuale del Sacrificio della Croce. Il sacrosanto Corpo e il preziosissimo Sangue sono il frutto della Croce, che in ogni Consacrazione si rinnova sui nostri altari come Pane di vita, per tutti gli uomini e per tutti i popoli. Qui la Mediatrice di grazie ottiene sempre di nuovo tutto ciò che osa chiedere. Per questo fu qui profanato il Santissimo, per questo dovette sparire dalla cappella votiva. O Mediatrice di tutte le grazie, per il tuo Cuore Immacolato permetti che noi possiamo finalmente dare la nostra risposta al PADRE e al FIGLIO e allo SPIRITO SANTO: noi chiediamo e preghiamo con Te, per ottenere la grazia che gli autori sacrileghi, come un giorno il ladrone, ottengano la grazia della conversione. Noi chiediamo al Vescovo di creare qui un luogo di riparazione e di adorazione, e le suore adoratrici abbiano cura di questo luogo santo e con l'adorazione perpetua realizzino quello che Tu, o Madre di tutte le grazie, hai chiesto. Noi consacriamo questo luogo santo della Grande Mediatrice di tutte le grazie agli Angeli Santi, perchè essi lo proteggano come loro tempio, e custodiscano il loro Re nella umiliazione del Pane e Lo glorifichino. Tu, gloriosa Madre e Regina, accogli questa preghiera e presentala al PADRE, per il nostro SIGNORE GESU' CRISTO, tuo Figlio, nell'unità dello SPIRITO SANTO, per la sua gloria, secondo la sua volontà e nel suo Amore! E così io consacro questa cappella e i suoi dintorni ai Santi Angeli, in forza del mio potere sacerdotale e in accordo con il Signor Parroco del luogo, in nome del PADRE, in nome del FIGLIO e in nome dello SPIRITO SANTO! Amen. |