Si
immagini ora un uomo a cui, insieme con le persone amate, vengano
tolti la sua casa, le sue abitudini, i suoi abiti, tutto infine,
letteralmente tutto quanto possiede: sarà un uomo vuoto, ridotto a
sofferenza e bisogno, dimentico di dignità e discernimento, poiché
accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso; tale
quindi, che si potrà a cuor leggero decidere della sua vita o morte
al di fuori di ogni senso di affinità umana; nel caso più fortunato,
in base ad un puro giudizio di utilità. Si comprenderà allora il
duplice significato del termine "Campo di annientamento"...
[Da Primo Levi, Se
questo e’ un uomo, ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. I,
p. 21] |